Il sogno di Federico Cinà agli Internazionali BNL d’Italia si ferma al primo turno. Sul Campo Centrale del Foro Italico, il giovane talento siciliano, classe 2007, si è arreso con il punteggio di 6-3 6-3 all’argentino Mariano Navone, numero 99 del ranking ATP. Nonostante la sconfitta, il diciassettenne ha mostrato lampi di qualità che confermano il suo potenziale, ma l’esperienza e la solidità del sudamericano hanno fatto la differenza.
Il match era atteso non solo per vedere all’opera una delle giovani promesse italiane, ma anche per conoscere il nome dell’avversario che Jannik Sinner affronterà al suo ritorno in campo, sabato 10 maggio, dopo la sospensione per il caso doping. E per un attimo, la speranza di un derby tricolore ha acceso il pubblico.
Cinà è partito bene, aggressivo e determinato, procurandosi subito due palle break nel game d’apertura. Ma Navone, con pazienza e lucidità, ha saputo neutralizzarle, sfruttando anche qualche eccesso di foga del giovane avversario. Un passaggio chiave del primo set è arrivato sul 2-1 per l’argentino, quando Cinà, avanti 40-30, ha commesso un doppio fallo che ha aperto la porta al primo break del match. Navone ha allungato con autorità, chiudendo il parziale in 48 minuti.
Nonostante il punteggio netto, la sfida è stata più equilibrata di quanto suggerisca il tabellino: Cinà ha colpito 17 vincenti, due in più di Navone, ma ha anche commesso 29 errori non forzati, pagando l’inesperienza nei momenti decisivi.
Nel secondo parziale, la storia si è ripetuta. Subito break per Navone, complice un altro doppio fallo dell’azzurro, e apparente controllo dell’incontro. Ma Cinà ha avuto una reazione d’orgoglio: ha tenuto il servizio, ha trovato il break e ha pareggiato i conti sul 2-2, accendendo l’entusiasmo sugli spalti.
Il sogno di una rimonta, però, si è spento presto. Due errori di dritto nel game successivo hanno permesso a Navone di riprendere il comando e da lì non ha più vacillato. Con freddezza e solidità, ha gestito il finale del match chiudendo ancora sul 6-3, in un’ora e 24 minuti complessivi.
Nonostante l’eliminazione, l’impressione lasciata da Federico Cinà resta positiva. Ha mostrato qualità nel rovescio e nella gestione degli scambi da fondo, e il fatto che abbia colpito più vincenti del suo avversario è un segnale incoraggiante. Ma come spesso accade sulla terra battuta, la qualità da sola non basta: serve tempo per comprendere i ritmi e le insidie di questa superficie.
Navone, dal canto suo, ha svolto il compito con mestiere. Non spettacolare, ma efficace, ha sfruttato le occasioni e mantenuto un livello mentale alto per tutto il match. Ora lo attende una sfida ben più impegnativa: Jannik Sinner, al rientro dopo tre mesi, e deciso a riprendere il cammino verso la vetta del circuito.
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