Rafael Nadal è il nuovo campione degli Internazionali BNL d’Italia: lo spagnolo, che ripete il successo conquistato l’anno scorso, conquista il suo nono titolo al Foro Italico. Dall’altra parte della rete, un Novak Djokovic forse un po’ troppo stanco dopo le battaglie degli ultimi giorni, contro Juan Martin Del Potro e Diego Schwartzman, che cede con il punteggio di 6-0 5-7 6-1. L’iberico rifila per la prima volta nella storia un bagel al n. 1 del mondo.
Novak Djokovic: “Considerando come è andato il primo set, penso di dover essere contento di aver vinto il secondo, almeno sono stato in grado di lottare e andare al parziale decisivo. Nel terzo set almeno 4 game sono stati piuttosto combattuti: forse era lì che dovevo cogliere di più il momento, dopo il successo inatteso nel secondo. Sì, purtroppo oggi mi mancava qualcosa oggi, soprattutto dal lato del rovescio. Lui invece è stato fenomenale, del resto ha giocato un tennis stellare per tutta la settimana. Oggi era semplicemente troppo forte per me.
Un giornalista gli ricorda che anche tre anni fa, il giorno prima di giocare la finale (persa) contro Andy Murray, aveva disputato la semifinale la sera prima, finendo a ora molto tarda: “Non voglio parlarne, non mi va. Voglio rispettare la meritata vittoria del mio avversario. Certo, lo schedule dovrebbe essere migliorato, in generale. Anche nei doppi, per esempio ce n’è stato uno che è finito oltre le due di notte. Certamente questo provoca disagi ai giocatori. Ma ripeto, oggi voglio solo fare i complimenti a Nadal, è stato il migliore. Credo che per me sia stata comunque una grandissima settimana, avevo rischiato di uscire già ai quarti contro Del Potro. E oggi, pur non avendo giocato il mio miglior tennis, sono riuscito comunque a combattere, e questo è positivo.
Nel secondo set sono un po’ migliorato, soprattutto con il rovescio, sono riuscito a comandare più il gioco e ad essere più aggressivo, ma contro di lui è sempre difficile giocare e gestire la palla. Voglio dire, i colpi con cui fai punto con il 99% degli altri giocatori, con lui spesso non sono decisivi. Ha un topspin incredibile, sa cambiare direzione con enorme naturalezza, con il movimento di polso… Il mio tipo di rovescio non è quello per esempio di Dominic Thiem, non riesco a fare troppo spin, ma ho cercato di renderlo più efficace possibile, di anticipare i colpi e toglierli tempo. Ma non sempre funziona.
Nel primo set il suo livello è stato altissimo, ci ho messo un po’ di tempo per trovare il ritmo, contro di lui e spostarmi al meglio sul campo. Nelle ultime tre, quattro partite ho giocato durante la sessione serale, e quindi ora giocando di giorno mi sono dovuto abituare alle diverse condizioni di rimbalzo. Nel secondo mi sono adattato meglio.
Chi vincerà il Roland Garros? Il primo favorito rimane senza dubbio Rafael Nadal. Ma ci sono tanti altri giocatori validissimi, come Dominic Thiem e Fabio Fognini, che ora è davvero in grandissima fiducia, con Rafa lo ha dimostrato alla grande a Monte-Carlo. Credo che, comunque vada, sarà un torneo molto appassionante”.
Rafael Nadal: “La mia analisi del match? Nel primo set ho giocato benissimo. Nel secondo ho avuto qualche chance per vincere, ma Djokovic è salito tantissimo. Nel terzo sono stato bravo a tenere duro e a vincere, sono molto felice di questa vittoria. Questo trofeo è importantissimo per me: quello di Roma è uno dei tornei più importanti in assoluto. E sì, sono contento di essere tornato a vincere un titolo, ma soprattutto perché finalmente ho raggiunto un livello di gioco molto alto e sono stato in grado di impormi contro avversari durissimi.
È la prima volta che Rafa vince un parziale con il risultato di 6-0 contro il rivale serbo: “Non mi interessa vincere 6-0, 6-4 ecc., quello che mi importa è semplicemente vincere i set”.
“Dopo Indian Wells ho passato momenti molto duri: un nuovo infortunio, il lungo recupero, e poi il ritorno sulla terra a Monte-Carlo, dove ho perso a sorpresa in semifinale.A Barcellona poi è stato un disastro, non avevo energie, così dopo ho riflettuto sulle cose che non andavano. Con Dominic Thiem a Madrid è stato un buon match, e finalmente avevo più fiducia, sapevo che stavo ritrovando il mio tennis, anche se c’erano alcune cose da sistemare. Qui a Roma ho giocato ancora meglio: come ho detto, sentivo di alzare il mio livello giorno dopo giorno negli ultimi tornei. Ora sono molto fiducioso e questo è molto importante per esordire al meglio a Parigi.
Non lo nego, il periodo dopo Indian Wells è stato pesante. Non sapevo quanto ci avrei messo per recuperare. Dall’America sono tornato a Maiorca, dove ho avuto tempo per recuperare. Ho smesso di giocare per circa due settimane. In tutto questo tempo ho lavorato duramente per tornare il giocatore che sono, dal punto di vista sia fisico che mentale. Sin dall’inizio della mia carriera lavoro ogni giorno, spinto dalla passione e dalla motivazione.
Cosa significa lavorare dal punto di vista mentale? Andare ogni giorno ad allenarti senza lamentarti. Succede che ti senti giù, che hai qualche dolore fisico, che non hai voglia o hai altri pensieri: eppure, bisogna sempre essere in grado di rimuovere i pensieri negativi e continuare a lavorare. In tutti questi anni ho sempre cercato di essere positivo, di non buttarmi giù quando le cose non andavano bene e tenere duro, sempre e comunque”.