Roberta Vinci sulla sconfitta: “Delusa dalla mia prestazione. Se giocherò un altro anno? Molto difficile”

“Ho fatto proprio ca…are” ha esordito Roberta Vinci, ultima azzurra uscita di scena al primo turno per mano della mancina russa Ekaterina Makarova, che sul gremito Pietrangeli la ha stracciata con un nettissimo 6-2 6-1.

“DOVEVO AVERE CORAGGIO” – “Era una partita molto difficile – ha esordito Roberta, – lei ha un gioco particolare, è mancina, e io la soffro molto in genere. Oggi è ha sempre comandato lei il gioco, era solidissima; io ho provato più volte  a spingere e muovere il gioco, ma proprio non riuscivo. Peccato per l’inizio del secondo set, quando ho avuto la palla del 2 pari… Dovevo starle attaccata con più coraggio. A Madrid ho giocato molto meglio [ha perso al secondo turno contro la vincitrice Simona Halep], i campi sono più veloci e mi trovo molto meglio. Però mi dispiace di aver giocato così, davanti al mio pubblico, non aver espresso un bel tennis. Francesco [Cinà, il suo coach] mi diceva di spostarla e tirare lungo, io provavo ma la palla si posava sempre a metà campo. Fa male questa sconfitta, forse più a lui che a me: lo stadio era stracolmo, volevo fare felice la gente che aveva scelto di sostenermi fino alla fine sotto il sole a 5.ooo gradi. Non sono riuscita a ricambiare, ed è un peccato perché questo è l’unico torneo in Italia. Però devo anche dire a me stessa che è solo una partita di tennis: è andata male, ma pazienza”.

RITIRO – Roberta ha poi detto di non essere ancora sicura riguardo il suo futuro. “Quando mi ritirerò? Non lo so, non lo voglio dire adesso. Dipende dalla voglia, da che risultati farò. Certo, se finissi l’anno da n. 5 del mondo allora mi direi che non è il caso di smettere. Insomma, dipende dalla voglia che ho di giocare, che ovviamente è legata in gran parte ai risultati. Se tornerò agli Internazionali l’anno prossimo? Non ti dico né sì, ne no, ma “molto difficile”. In questo momento non so che classifica darmi. Certo, a Madrid mi si dice che sono da top 10, oggi ho giocato da top-100 scarsa. Insomma, è difficile dirlo, dipende da torneo a torneo: ora sono n. 30 del mondo e si vede che valgo quella posizione”.

RICAMBIO GENERAZIONALE – Roby ha parlato poi dell’eliminazione generale dei tennisti italiani a Roma (è rimasto solo Fabio Fognini, in campo oggi contro Andy Murray): “Dispiace, ma può capitare. Non è mai facile per un italiano giocare a Roma. Ci sono anni buoni e anni meno buoni. Ora poi è un momento di ricambio generazionale: Flavia si è ritirata, io e Francesca siamo molto vicine. Insomma, ci sono stati e ci saranno momenti migliori. I miei programmi futuri? Giocare a Strasburgo e poi il Roland Garros. Poi l’erba, il cemento, l’Asia… [fa un sospiro e ride]. Mi piace giocare sempre e accumulare partite prima degli Slam. Come sempre, cercherò di dare il massimo”.

Michele Alinovi

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