Wild card Roma, scelte giuste?

Sarà la 75esima volta che Roma ospiterà uno degli eventi più suggestivi del circuito: gli Internazionali d’Italia. E come ogni anno, il dibattito sulle wild card è più acceso che mai. Meritate? Non meritate? I discorsi intorno non sono poi così articolati: poco da dire sulle scelte femminili, qualche parola in più da spendere per il circuito ATP.

Partendo dalle ragazze azzurre, le wild card quest’anno sono andate a Sara Errani e Roberta Vinci, oltre a quella che arriverà dalle pre-qualificazioni. La Vinci ha già annunciato che quello di Roma sarà il suo ultimo torneo, prima di abbandonare definitivamente il tennis giocato: giusto, quindi, concedere una chance ad una tennista che tanto ha dato all’Italia. Come dimenticare i successi in doppio proprio con la Errani, la finale agli US Open persa contro Flavia Pennetta dopo aver sconfitto Serena Williams in semifinale, e tanti altri trofei sollevati in giro per il mondo. Capitolo Errani, invece: una cosa salta subito agli occhi, ovvero che quest’anno Sara ha giocato bene sulla terra italiana e si è sempre esaltata. Roma è un torneo che le ha dato molto (finale nel 2014) e in questa stagione è stata l’unica a tenere alto il nome dell’Italia in campo internazionale, Fed Cup e Challenger Series di Indian Wells su tutti. Inutile spendere qualche parola in più su Camila Giorgi, che anche quest’anno ha annunciato che non proverà nemmeno a partecipare a Roma per le note e stranote divergenze con la Federazione. Difficile anche ipotizzare una wild card per Paolini, Chiesa e Pieri (fresca di prima convocazione in Fed Cup) e, ovviamente, per Francesca Schiavone: straordinaria atleta e vincitrice Slam, ma forse Sara Errani partiva leggermente avanti nelle gerarchie, stando almeno al 2018.

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Campo maschile: le wild card se le sono aggiudicate Andreas Seppi, Matteo Berrettini e Paolo Lorenzi, più ovviamente quella che andrà al vincitore delle pre-qualificazioni anche qui. Inutile giustificare i primi due: Seppi ha giocato un inizio anno strepitoso ed è sacrosanto che giochi a Roma nonostante la classifica non gli permetta di accedere al tabellone principale; Berrettini invece è sempre più vicino alla top 100 e quest’anno ha trovato la sua definitiva consacrazione e presa di consapevolezza in termini di tenuta mentale, oltre ad aver aggiunto solidità ai suoi già ottimi  mezzi tecnici. Sulla questione Lorenzi invece sarebbe giusto spendere qualche parola in più, anche se negare un’opportunità così a un lottatore come Paolino dopo i fastidiosi infortuni sarebbe stato forse troppo cattivo. E’ anche vero, però, che le alternative non mancavano: Thomas Fabbiano è ormai da mesi più o meno stabile in top 100 e Stefano Travaglia quest’anno ha raggiunto il suo best ranking (#109 ATP) dopo aver vissuto una carriera piena zeppa di infortuni.

Quindi, riassumendo, giustissime le scelte femminili, qualche cosa di discutibile c’è stato invece tra quelle maschili, ma una cosa è certa: chi ha ottenuto le wild card se l’è meritato. Si può parlare di alternative, ma non di ingiustizia. E adesso, che i nostri ragazzi ci facciano divertire a casa loro.

Filippo Gallino

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