Amanda Gesualdi:”Federer sembra che giochi guardandosi allo specchio, la Williams sembra che la obblighino”

Abbiamo incontrato Amanda Gesualdi. Tanti spunti di riflessione dalla chiaccherata con la coach rozzanese, esperta di discipline bio naturali nonchè, di tennis e di coaching. Vediamo insieme di cosa ci ha parlato.
 Ciao Amanda, di cosa ti occupi all’interno del mondo del tennis?
 Parlaci un po di te..
  • La nostre scuole sono a Rozzano, a Milano, e ad Imbersago, in provincia di Lecco, dove attualmente vivo. Compirò 49 anni il 4 Febbraio; una data probabilmente non casuale visto che rappresenta il capodanno orientale secondo il Ki delle 9 Stelle e considerato anche il mio viaggio interiore verso le filosofie orientali. Ho iniziato a giocare a tennis a 9 anni. Ho fatto esperienze a livello nazionale (B1 con le vecchie classifiche) e internazionale, anche da junior. Un ricordo molto piacevole risale a quando avevo 17 anni. Giocavo la serie A per il Lunimare, circolo di papà Sanguinetti. Era così soddisfatto della nostra squadra che ci premiò regalandoci un mese di circuito internazionale in America Latina, tra l’altro negli Hotel top! Fu un’esperienza fantastica che mi diede modo di conoscere un po’ meglio Davide, ragazzo molto dolce.
 Quando è nata la tua passione per le filosofie orientali?
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Amanda Gesualdi – coaching
 Come si collegano queste discipline al’attività tennistica?

 Puoi parlarci della scuola “Il tempio” ?

 Chi è l’Atleta Zen?

 

Amanda Gesualdi
 Cos’è Tennis Olistico ?

Serena Williams

Si è da poco concluso il primo slam stagionale. Al di la di una finale maschile non proprio emozionante abbiamo comunque assistito a situazioni davvero interessanti. La Williams (in vantaggio 5-1) che perde l’incontro contro la Pliskova; Carreno Busta che distrugge tutto dopo il match giocato con Nishikori; o ancora Tomic e Kyrgios fatti fuori al primo turno nonostante il loro immenso talento; e come non ricordare la rocambolesca finale femminile.
Quali spunti, dal tuo punto di vista, credi si possano raccogliere da queste due settimane di sfide australiane?
  • Devo essere sincera, faccio fatica ad emozionarmi con il tennis attuale ad alto livello. Mi annoia molto. Federer sembra che giochi guardandosi allo specchio, Nadal è sovrastato dai tic e ha lo sguardo di un primitivo alla caccia dell’orso, la Williams sembra che la obblighino a giocare, e così via. È diventato uno sport troppo prevedibile e allo stesso tempo sovrumano, mi fa lo stesso effetto del guardare gli animali nel circo (infatti voi siete “Tennis circus”…), lo so è una affermazione forte, ma è ciò che provo. Nell’antichità i gladiatori si scontravano per vincere e sopravvivere, oggi credo sia la stessa cosa, ma è molto più mascherato e sottile. Lo sport a così alto livello è inquinato da molte cose: doping, scommesse, sponsor, giochi di potere. Secondo me c’è tanta infelicità. Mi sforzo di guardarlo in tv, e dal vivo non mi esalta. Ciò che amo del tennis sono sensazioni ed emozioni che mi arrivano dal profondo e che non hanno nulla a che vedere con il grande circo. Il grande circo alimenta la vendita della racchetta di Roger ed il completino di Nadal. La vita è altro, ed anche il tennis umanizzato non ha molto a che vedere con le scenate di Carreno Busta che butta via una partita per un punto, pur essendo ancora in vantaggio, e dopo ore di lotta; aveva gli occhi spiritati!
Lorenzo Musetti

E, intanto, l’italiano Musetti, ha vinto gli AO juniores…..

  • Complimenti a questo giovane promettente, gli auguro il meglio! Nelle classifiche mondiali juniores noi italiani ci siamo spesso distinti, poi quando entriamo nel Grande Circo rischiamo di perderci, le responsabilità ci schiacciano, facciamo troppe chiacchiere. Volare basso è la regola numero uno. Il campione è come se fosse una multinazionale, bisogna puntare su uno staff coeso, fatto di persone con talento e maturità, ognuno con i propri compiti.

 A proposito di nextgen, cosa pensi della formula delle finals milanesi e chi sono i tuoi preferiti ? 

  • Il punteggio ridotto snatura il tennis per come lo conosciamo, ma allo stesso tempo lo alleggerisce un po’. Spesso gli spalti dei grandi tornei sono vuoti fino ai quarti o addirittura le semifinali, e credo che sia dovuto anche alla lunghezza delle partite. Personalmente toglierei una palla al servizio, che sta diventando un colpo ammazza-spettacolo. Tra i giovani mi piacciono Tsitsipas e Shapovalov.
Due anni fa dopo quarant’anni di ininterrotta affiliazione, il TC Rozzano, decide di interrompere i rapporti con la Federazione Italiana Tennis. Da tanti circoli affiliati sono arrivati attestati di fiducia ed approvazione per una decisione che tanti vorrebbero prendere ma non hanno ancora trovato il coraggo di fare.
 Cosa puoi dirci riguardo la decisione di sganciarti dalla FIT?
  • È stato detto molto sull’argomento. Le ragioni che ci hanno fatto uscire dalla FIT non sono cambiate. La Federtennis continua con la sua linea di condotta che non condividiamo e finché sarà così non siamo per nulla stimolati a rientrare. Lo sport va oltre le federazioni, gli enti, le associazioni, è qualcosa che non può essere imprigionato, ma può solo essere facilitato. Lo sport è cultura e benessere, e appartiene a tutti, anche ai non tesserati! Noi stiamo bene, molto bene! È stata la scelta più saggia che potevamo fare in molti anni di tennis.
Stefanos Tsitsipas
Reiki e meditazione: sono innumerevoli le volte in cui il numero uno del mondo, Novak Djokovic, ha mostrato la sua vicinanza a queste discipline, suscitando anche non poche critiche.
Cosa ne pensi di Djokovic?
  • Non so cosa risponderti. Semplicemente non lo conosco, ma posso solo cercare di intuire alcuni suoi modi di fare e di proporsi. Quello che posso aggiungere è che la spiritualità non può essere sbandierata (ad esempio mettendo un simbolo sulla scarpa..). Sul tema Reiki, proprio con Tennis Circus avevo concesso una lunga intervista. Nole ha accennato al Flow in questo AO, essendo lui un appassionato di certe discipline, dovrebbe sapere che raggiungere il flow non è così improbabile come descritto da molti psicologi e pensatori. Quando fai o ricevi un trattamento, ad esempio di Reiki, sei avvolto da questo “stato magico”.
Novak Djokovic
Quali sono le maggiori difficoltà che si possono incontrare volendo un approccio fondato su queste discipline rimanendo tuttavia calati nella spesso frenetica e molto materialistica realtà occidentale?

Rapporti figli/genitori nel mondo del tennis..

  • Argomentone… I genitori nel tennis hanno un ruolo fondamentale perché sono proprio loro che accompagnano i figli nelle varie competizioni, a differenza di altri sport di squadra in cui le gare sono gestite dalle varie società sportive. Nel tennis, quindi, i genitori prendono spazio e spesso diventano o pretendono di diventare coach. Di contro i giocatori si sfogano con i coach, frustrati dalle reazioni dei genitori alla sconfitta o vittoria. Insomma, un gran casino! L’ideale sarebbe che tutto venisse gestito dalle associazioni, soprattutto l’accompagnamento alle gare e la supervisione, ma questo avrebbe costi eccessivi, un conto è avere una squadra di 11 atleti (esempio calcistico) ed un altro è avere 11 atleti! Ecco perché il Mental Coaching diventa importante; permette di far maturare i ragazzi in tante situazioni ed imparare a gestire al meglio il rapporto con i genitori soprattutto nel post match. Gli incontri di coaching sono determinanti anche con i genitori, loro vanno preparati alla giungla che li aspetta; rendiamoci conto che il tennis nei tornei (quarta, terza, seconda cat.) è per il 90% senza arbitro di sedia!! Per non dilungarmi troppo, perché l’argomento è davvero vasto, sarebbe opportuno informare i genitori, responsabilizzandoli maggiormente ed innalzandone il livello culturale-sportivo.
Amanda Gesualdi – training
 Cosa sono le ETT?

Un consiglio da dare a tutti?

Come è possibile iniziare il percorso che tu suggerisci?

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