Carlos Moya: “Il mio idolo era Edberg, al Roland Garros 1996 mi diede una lezione di tennis”

In una recente intervista, l’ex tennista spagnolo Carlos Moya ha parlato della sua ammirazione per Stefan Edberg, un vero e proprio idolo d’infanzia.

“Quando cominciai a guardare il tennis alla tv, trasmettevano solo il Roland Garros, Wimbledon e la Davis Cup. I miei primissimi ricordi sono legati a Borg, ma sono molto vaghi; poi ho cominciato a guardare Connors, McEnroe, Lendl, Wilander e successivamente ho cominciato a seguire Agassi. Ma quello che mi colpì di più e che diventò il mio idolo di infanzia fu Edberg. Mi piaceva guardare le sue partite e il suo stile di gioco, in particolare la sua rivalità con Becker”, ha rivelato l’attuale coach di Rafael Nadal. “Per quanto riguarda il gioco, avevamo stili completamente diversi, ma forse era proprio quella differenza ciò che più mi affascinava di lui”.

Moya ha anche ricordato il suo primo e unico scontro con Edberg nel secondo turno del Roland Garros 1996: “Ai nastri di partenza ero io il favorito; era il suo ultimo anno nel circuito e io ero già n. 20 del mondo. Era il mio primo Roland Garros e al primo turno avevo battuto Rafter. Finii per perdere con il punteggio di 6-2 6-2 6-1, praticamente mi diede una lezione di tennis gratuita sul Philippe Chatrier”.

Moya, inoltre, ha rivelato di essere stato ispirato anche da Andre Agassi: “Successivamente l’immagine ribelle di Agassi mi catturò. Aveva un aspetto rivoluzionario. Comprai i suoi jeans, le sue scarpe da ginnastica… è stato semplicemente rivoluzionario. In un certo senso, mi sono sentito identificato con lui, ma Edberg è arrivato per primo”, ha concluso il vincitore del Roland Garros 1998.

Pierluigi Serra

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