Flavia Pennetta: “Mi manca la mia routine d’allenamento, ma continuo a tenermi in forma”

March 16, 2014 Indian Wells, California. Women's final Agnieszka Radwanska vs. Flavia Pennetta at the 2014 BNP Paribas Open. (Photo by Billie Weiss/BNP Paribas Open)

Flavia Pennetta è stata una delle migliori tenniste azzurre nella storia del tennis italiano. Indimenticabili sono la sua vittoria ad Indian Wells 2014 e soprattutto quella raggiunta agli US Open 2015. Vi proponiamo l’intervista integrale rilasciata al quotidiano “La Repubblica” .

Flavia, era il 2015. Oggi come va la vita?
“Come va? Sono una mamma che dice di no al figlio. Che gli dice spesso di no, al piccolo Federico”.

Da campionessa a mamma. Senza una tata a tempo pieno. Non tutte fan così.
“Io sì. Facciamo un po’ qua e un po’ là, tra Brindisi, Arma di Taggia, Barcellona, Miami. Lo facciamo per i nonni, e anche per noi”.

Resti una donna tradizionalista?
“Non è quello, è che io sono felice di tutto quello che noi donne abbiamo ottenuto nella storia…”.

Però?
“Ma forse stiamo andando un po’ dall’altra parte. Non so, ho come l’impressione che venga tutto accentuato. Attenzione, il rispetto per la donna deve esserci a prescindere, e noi dobbiamo lottare per averlo se non ti viene dato, bisogna guadagnarselo e lottare per averlo ma ripeto, per me vanno fatti dei distinguo”.

Facciamoli.
“Semplicemente, una cosa è un corteggiamento, una battuta, e un’altra cosa quella che va oltre il corteggiamento. Boh, mi sbaglierò ma stiamo andando un  po’ oltre tutti quanti”.

Sento già le critiche…
“O mamma mia, il mio non è un essere contro la donna, o che. Dico solo che occorre equilibrio, e non penso di dire una castroneria così grande. Poi è giusto che ognuna abbia le proprie opinioni”.

Flavia Pennetta, nata donna del sud e poi diventata cittadina del mondo.
“Sì, la mia educazione è quella pugliese, poi il tennis mi ha portato per il mondo. Mi ha fatto vedere cose, fatto fare esperienze, fatto imparare le lingue. Ma, a prescindere da questo, non farei diventare un caso di sessismo una mezza battuta, ma sarà che ho vissuto molto tempo con gli uomini, circondata da maschi, tanto che mi dicevano sempre che parlare con me era come parlare con un uomo”.

Potrebbe essere un complimento, oppure no. E quindi come si è difesa, o semplicemente relazionata?
“Che dire, sarò naturalmente immunizzata. Ma la mia vera difesa è che mi faccio scivolare tutto addosso perché vale tutto, anche quando sento dire che il tennis maschile è una cosa, e quello femminile un’altra. Anche questo è minimizzazione, o no? So benissimo quanto noi tenniste soffriamo e lottiamo, in campo”.

Un’ultima cosa, e dell’ultima polemica sui transgender nello sport che dice?
“Argomento difficile da risolvere. Però va detto che sono geneticamente diversi. Superiori fisicamente. Hanno più potenza. Però non è facile, lo so. Solo che…”.

Che cosa?
“Va bene che vogliamo rendere il mondo aperto, vogliamo essere liberi in tanti aspetti. Ma esiste anche un ordine delle cose. Ma sarò fatta male io…”.

In conclusione: sei felice di essere mamma?
“Assolutamente felice di fare la mamma e di ritagliare momenti per me. Ma, oggi, se devo scegliere tra famiglia e qualcosa che mi allontani in modo duraturo da Fabio e Federico non lo farei mai. Per questo non prendo impegni, non voglio togliere tempo a Fabio, che resta la persona più importante della mia vita”.

Ma non ti manca proprio nulla nulla?
“Mi manca la mia routine d’allenamento. Mi è mancata sin dal primo momento, subito dopo aver smesso. Però mi tengo in forma, per forza!”.

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