Gianluca Mager: “Abbiate fiducia nei giovani italiani”

Dopo l'ottima esperienza nel Challenger di Mestre, dove è giunto fino ai quarti di finale, Gianluca Mager traccia un personale bilancio della propria stagione. In un'intervista rilasciata a Tennis Circus, il 21enne ligure confida speranze, aspettative ed incertezze, chiedendo agli scettici di avere più fiducia nella nuova generazione di tennisti italiani.

Dopo l’ottima esperienza nel Challenger di Mestre, dove è giunto fino ai quarti di finale, Gianluca Mager traccia un personale bilancio della sua stagione. In un’intervista rilasciata a Tennis Circus, il 21enne ligure confida speranze, aspettative ed incertezze, chiedendo agli scettici di avere più fiducia nella nuova generazione di tennisti italiani.

Gianluca, nonostante la sconfitta contro Horacio Zeballos nei quarti di finale penso tu possa ritenerti soddisfatto della tua esperienza qui a Mestre

Si, in effetti non me ne vado affatto scontento. In primo luogo perchè non avevo nemmeno programmato la partecipazione a questo Challenger, visto che inizialmente avevo previsto di allenarmi per tutta la settimana. In seconda battuta perchè ho inanellato una serie di prestazioni confortanti, dopo un periodo in cui il mio rendimento è stato altalenante.

Il mese di Maggio solitamente funge da spartiacque temporale nella stagione tennistica: qual è il tuo bilancio di questa prima parte e quali sono i tuoi programmi in vista della seconda?

Per quanto riguarda la prima parte di stagione sono parzialmente soddisfatto. Non è facile giocare tanti Challenger, perchè sei costretto ad adattarti a situazioni completamente diverse di settimana in settimana. In ogni caso questo risultato a Mestre mi da morale per la seconda parte della stagione, nel corso della quale mi aspetto di migliorare la mia classifica, anche se in tal senso non mi sono posto un traguardo numerico, onde evitare distrazioni di sorta.

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Tra i tennisti italiani hai una delle prime di servizio più incisive ed efficaci, come spieghi l’evidente differenza di rendimento con la seconda di servizio?

Il mio gioco si basa molto sull’efficacia della prima di servizio, mi da sicurezza e mi consente di abbreviare gli scambi. Per quanto riguarda la seconda di servizio ho cambiato racchetta da un paio di settimane, probabilmente è questa la ragione per cui non mi sento ancora abbastanza sicuro di spingerla come vorrei.

Nell’ambiente si sta diffondendo un certo scetticismo nei confronti della generazione di cui fai parte, comprendente i vari Donati, Fabbiano, Gaio e via dicendo. In molti dubitano che sarete in grado di sostituire gli attuali pilastri del tennis italiano, pensi che questa sfiducia sia motivata?

Posso dire che siamo tutti bravi ragazzi, volenterosi, formiamo un bel gruppo e siamo estremamente motivati, per questo credo che riusciremo a non far rimpiangere gli attuali senatori del nostro tennis. Inoltre la FIT sta dimostrando di puntare molto su di noi, come dimostra il progetto giovani messo in piedi dalla Federazione per aiutarci a sviluppare al meglio le potenzialità di ognuno di noi. Il progetto è supervisionato da Umberto Rianna, che in questi giorni era presente qui con me a Mestre. Il suo supporto è molto importante in questa fase della mia crescita.

C’è un tennista al quale ti ispiri o qualche giocatore che ami seguire più di altri?

Sono cresciuto col culto di Marat Safin, anche se in realtà per il mio gioco non mi ispiro a nessun giocatore in particolare. In merito ai miei gusti personali, un tennista che riesce sempre a divertirmi è Nick Kyrgios.

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