Roberta Vinci, la quotidianità di una campionessa: una giornata con Supertennis

Roberta Vinci, con la storica finale tutta italiana raggiunta a New York, ha attirato su di se le attenzioni di riviste, trasmissione televisive, ed addetti ai lavori. La tarantina, tornata a Palermo per allenarsi prima di partire per la Cina, ha condiviso la sua quotidianità con SuperTennis, tra risate ed aneddoti. Ne è venuto fuori uno speciale molto avvincente, che racconta la giornata tipo di un’azzurra come sempre molto simpatica e sorridente al  Country Club, tra palestra, tennis, paddle e momenti di riposo nel divano personale, il divano dove appena può segue “Uomini e Donne”. 

“La cosa che mi sta piacendo in questo momento, in queste settimane è che è uscita al naturale. Magari tante volte non è apparsa come adesso, nel senso con questo sorriso, spontaneità, e questo secondo me ha contribuito a farla grande”, ha esordito Francesco Cinà, storico coach della pugliese che non poteva mancare per l’occasione.

L’azzurra ha poi rivelato poi che una mattina, dopo essersi svegliata alle 4 e mezza e non riuscendo più a dormire, ha acceso il computer per riguardare i match disputati in America. “Giocavo bene, ma non ti parlo di Williams, Pennetta, ma dei primi turni. Dalla televisione è tutto totalmente diverso, non si nota la paura. La cosa che mi ha colpito è che mi ricordo quelle partite, la paura che avevo di dritto con la King al primo turno, ma non si nota tanto dalla televisione”. La Vinci ha ammesso poi di amare rivedere i suoi match, ma da sola, senza la vicinanza di Coach Cinà che a sua detta critica su ogni punto. “Vedi lì la faccia, l’atteggiamento, il dritto il rovescio, la palla corta.. “. Botta e risposta  dell’allenatore palermitano: “Allora perchè le guardiamo? Per il completino?”.

Seduta al tavolino per rinfrescarsi con un delizioso gelato, Roberta ha anche raccontato un aneddoto molto simpatico, accaduto con la polizia. “Il vigile fa, le faccio la multa per eccesso di velocità. Il limite era 50 e lei andava a 90. Mi mette una firma qui dice a Francesco (Cinà), io ero in macchina seduta. Allora lui ( Jonny, un ragazzo seduto per l’occasione al tavolo con la tennista azzurra) fa: “Lo vuoi un autografo della Vinci?”, “Ma chi è la tennista?”, Si,si. “Ah me la fate vedere?” e Cinà: “No avete fatto la multa non ve la faccio vedere, fantastico!”. 

Roberta_Vinci_Francesco_Cina

“Diciamo che sono fortunatissimo” ha ammesso Cinà. “Vabbè qua non poteva dire di no perchè c’ero io vicino! Se fossi stata ancora là dentro…”, la risposta di una solare Roberta Vinci. “Diciamo che l’ho educata bene, in campo tennistico ovviamente”.

Dopo aver giocato e perso in coppia con il mitico coach Francesco una partita di paddle, Roberta si è raccontata ai microfoni, parlando del suo carattere. “Io sono così, ho un carattere particolare, non è che sono sempre solare e tutto il resto. Però io come mi sono comportata nel post Williams e comunque in tutte le altre partite e tutto il resto, io sono così, sono contenta comunque di essere così. Ognuno ha il proprio carattere e come mi dicono sempre non ho un pregio”. 

“Passare la giornata qui è bellissimo, anche gli allenamenti ti pesano meno. Ci sono giorni in cui sono stanca e non mi va di allenarmi, però l’affetto e la presenza delle persone qui mi fa passare tutto, mi fanno trascorrere delle belle giornate. Quello che ho fatto e i risultati che sono riuscita ad ottenere è anche merito loro. Cosa rende felice Roberta Vinci? Mah io mi accontento di poco, non è che pretendo grandi cose, io sono felice così. Certo se avessi vinto la finale degli Us Open sarei stata ancora più felice… no scherzo, non c’è una cosa in particolare, va bene così”.

Non poteva mancare per finire un riferimento al tatuaggio che l’azzurra ha sul braccio e che recita: “Quanto manca alla vetta, tu sali e non pensarci”. “Grande frase, mi ha portato c***, grande! Voglio vedere adesso chi se la fa eh!(…)  Mi è piaciuto questo tatuaggio, mi ha portato carica”.

 

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