Tc intervista Patrick Mouratoglou: “Federer è il favorito n. 1 a Wimbledon. Serena? Tornerà e vincerà altri Slam”

Intervista esclusiva al coach francese, fondatore della Mouratoglou Tennis Academy e allenatore di Serena Williams. "Djokovic e Murray dovrebbero fermarsi un po' e ritrovare nuovi obiettivi. Nel Wta ora non ci sono dominatrici: Kerber, Halep e Muguruza hanno clamorosamente fallito".

Abbiamo intervistato il francese Patrick Mouratoglou, uno dei coach di tennis più apprezzati nel circuito internazionale. Negli ultimi venticinque anni ha seguito diversi top-player Atp e Wta come Marcos Baghdatis, Anastasia Pavlyuchenkova, Laura Robson, Jeremy Chardy e Grigor Dimitrov (molte delle sue esperienze sono raccontate nel suo ultimo libro, “Impara a vincere”. Nel giugno del 2012 ha ricevuto la chiamata di Serena Williams, reduce dalla tremenda sconfitta al primo turno del Roland Garros contro Virginie Razzano. Con lui Serena è tornata immediatamente a vincere uno Slam dal suo ritorno alle competizioni nel 2011, Wimbledon, seguito dalla medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra. In cinque anni la Williams è tornata a lungo n. 1 del mondo e ha vinto 10 Slam in singolare – l’ultimo quest’anno agli Australian Open – arrivando a quota 23 Major, uno in più di Steffi Graf. Nell’attesa che Serena torni a giocare, Mouratoglou si dedica alla sua Accademia a Biot, vicino Nizza, naturalmente senza distogliere lo sguardo dal circuito maggiore, sul quale dimostra di avere le idee molto chiare.

Chi pensi vincerà Wimbledon? Rafa Nadal viene da una stagione incredibile su terra rossa, anche se sull’erba permangono molti dubbi sulla sua reale competitività. 
“Io credo che il più grande favorito sia Roger Federer. Per ora rimane lui l’uomo del 2017, di gran lunga. Ha vinto gli Australian Open, Indian Wells e Miami e, cosa ancora più importante, ha battuto Rafa tre volte solo quest’anno. L’erba per lui è come una seconda casa, ha vinto Wimbledon sette volte qui ed è il tennista con più titoli su questa superficie di tutti i tempi. Per queste ragioni per me è lui il favorito n. 1 per la vittoria. I livelli di fiducia di Rafa sono molto alti, dopo un’incredibile stagione su terra rossa. Però è un fatto che qui non vince da sette anni e le sue ginocchia soffrono sempre sull’erba”.

Wimbledon potrebbe essere anche il torneo del riscatto di Andy Murray e Novak Djokovic, che stanno cercando di risalire da un lungo periodo carente di risultati. Come spieghi questa flessione e che consigli daresti loro per rialzarsi?
“Penso che la loro crisi mostri quando sia difficile restare al top per un lungo periodo. E proprio questo dato di fatto non fa che dare maggiore risalto a Roger e Rafa per essere stati capaci di mantenere livelli così alti nelle loro lunghe carriere. Nello sport, come nella vita, una volta che hai raggiunto i tuoi più grandi obiettivi, poi è molto difficile evitare un momento negativo. Credo che sia Novak sia Andy abbiano bisogno di resettare tutto e tornare in campo con obiettivi nuovi, in modo da alimentare le loro motivazioni”.
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Totalmente diversa è la questione del circuito femminile, dove si fa davvero fatica a individuare delle vere favorite…
“Già, credo che il tabellone femminile sia apertissimo. L’assenza di Serena rende il torneo totalmente diverso. Insomma, la vittoria sembra davvero possibile per un sacco di giocatrici, che sanno ora di avere la loro chance della vita di vincere uno Slam. Questo certamente darà loro molta pressione, vedremo come sapranno gestirla. La Kvitova è senza dubbio una delle maggior candidate al titolo. L’erba si addice perfettamente al suo gioco. Ma penso che anche la Pliskova [vincitrice ieri a Eastbourne] sia molto pericolosa per le stesse ragioni e così anche Venus Williams, che è tornata a giocare a livelli altissimi e a Wimbledon ha già vinto cinque volte.
Patrick Mouratoglou e Serena Williams
Patrick Mouratoglou e Serena Williams

Lo Slam londinese decreterà quasi certamente anche i nuovi numeri uno del mondo. Tra le donne la battaglia è tra Simona Halep e Karolina Pliskova, entrambe ancora alla ricerca del loro primo Slam. Dopo la vittoria di Jelena Ostapenko al Roland Garros, si ha ancora di più la sensazione che il circuito Wta stia vivendo un momento instabile, dove c’è davvero spazio un po’ per tutte…
“Credo che questo ultimo periodo sia stato molto particolare, direi speciale, perché le campionesse hanno avuto alcuni problemi che le hanno allontanate per lungo tempo dalle competizioni. Serena è incinta, la Kvitova è stata accoltellata, l’Azarenka ha fatto un figlio, la Sharapova è stata sospesa per doping. Nel frattempo, nessun’altra ha dimostrato davvero di meritare di stare nella vetta della classifica Wta. È questa la verità: Kerber, Halep e Muguruza hanno fallito nel tentativo di diventare le nuove dominatrici”.

Come sta Serena?
“È davvero felicissima di diventare madre. Quello di avere una famiglia è un desiderio che ha da molto tempo e che ha dovuto mettere da parte perché voleva giocare nel tour. Però non ha nessuna intenzione di smettere con il tennis: anche ora, per quanto le è possibile, gioca a tennis regolarmente perché vuole rimanere competitiva e intende tornare appena il suo corpo si riprenderà dopo il parto”.

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Parliamo di te: qual è il tuo traguardo professionale che ti ha reso più orgoglioso?
“Mi sento orgoglioso tutte le volte che sento che ho portato i giocatori che seguo a raggiungere risultati migliori rispetto a prima. Il mio ruolo consiste nell’aiutare i tennisti ad esprimere il loro massimo potenziale. È chiaro, non tutti possono diventare come Serena, ma chiunque può fare meglio, e questo è quello che voglio. Quando si ha la fortuna di lavorare con una campionessa come Serena e vincere con lei degli Slam, è davvero qualcosa di speciale. Ti fa sentire parte della storia del tennis. Per il resto, invito comunque alla lettura del mio libro “Impara a vincere”, dove parlo delle mie esperienze da coach con molti giocatori con i quali ho lavorato, tra cui ovviamente Serena”.

Hai già un’idea di cosa farai dopo questa lunga collaborazione? Ti piacerebbe allenare qualche altro top-player o intendi concentrarti sulla tua Tennis Academy?
“Ho un lavoro da finire: aiutare Serena a ritornare al suo top, a intraprendere la sua ‘terza carriera’ con l’obiettivo di sfondare un ennesimo record di Slam vinti in carriera [quello di Margaret Smith Court, che ha vinto 24 Major, uno in più della Williams, Ndr]. Dopo avere completato questo ultimo traguardo, solo allora potrò pensare al mio futuro…”

0 comments
  1. Murray ha avuto erpes, mononucleosi (seppur lieve) e dopo aver vinto ottimamente dubai un infortunio al gomito che gli ha compromesso fino a Parigi… Motivazioni le cerchi lui piuttosto

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