Simona Halep, a quando la consacrazione?

Un'altra stagione vissuta da seconda della classe, con l'acuto dello Slam mancato anche stavolta. Eterno ruolo da comprimaria o consacrazione in arrivo per la 25enne rumena?

Nonostante un inizio di stagione tutt’altro che positivo, Simona Halep, per il terzo anno di fila, giocherà il Master di fine anno. Infatti, nella prima parte del 2016, complice anche qualche acciacco fisico di troppo, la tennista rumena ha collezionato una serie di eliminazioni precoci (tra le quali spicca la sconfitta contro Shuai Zhang al primo turno degli Australian Open) che avevano messo a rischio la sua partecipazione alle Wta Finals.

STAGIONE DA RIVEDERE – Con la vittoria nel Premier Mandatory di Madrid, Simona ha cambiato marcia, chiudendo al terzo posto nella Road to Singapore (sarebbe stata quarta, ma il forfait di Serena le ha fatto guadagnare una posizione) con 4728 punti, a fronte di 42 vittorie e 14 sconfitte. L’allieva di Darren Cahill arriva a questo grande appuntamento in ottima forma e, insieme alla detentrice del titolo Agnieszka Radwanska, sembra essere l’unica in grado di mettere i bastoni tra le ruote alla favoritissima Kerber. Oltre al già citato trionfo nel prestigioso torneo spagnolo, la 25enne di Costanza, in stagione, si è aggiudicata il Premier 5 di Montreal e l’International di casa a Bucarest. Quest’anno, negli Slam ha in parte deluso, poiché non ha disputato alcuna semifinale: primo turno a Melbourne, ottavi a Parigi e quarti sia a Londra che a New York. Pur essendo ai vertici del tennis femminile da più di tre anni, non è ancora riuscita a eguagliare quanto di buono fatto a livello Junior: vincere almeno uno Slam e diventare numero uno del mondo. Il suo miglior risultato nei quattro Grandi Tornei è la finale raggiunta nel 2014 al Roland Garros, dove si arrese, al termine di un match molto combattuto, a Maria Sharapova.

ALLA RICERCA DI UNO SLAM – Probabilmente, dopo il 2014, ha sentito la pressione di dover vincere per forza una prova dello Slam e così non è riuscita a sfruttare le occasioni che le sono capitate da quando Serena Williams ha iniziato a dare i primi segni di cedimento (cosa che, invece, Flavia Pennetta e Angie Kerber hanno saputo fare). Oltre all’aspetto mentale, Simona, se vuole togliersi grandi soddisfazioni, deve migliorare tecnicamente e tatticamente. Il tennis dell’attuale numero 4 del mondo, infatti, presenta una grossa pecca: il gioco di volo. Per fare il salto di qualità definitivo, la piccola rumena dovrà lavorare su questo fondamentale che, considerando gli angoli e le aperture che riesce a trovare, le eviterebbe di rimanere intrappolata in scambi da fondo interminabili dove, oggi, è costretta a fare da “tergicristallo”.

RINUNCE E POSSIBILITA’ – La Halep ha fatto tanti sacrifici e tante rinunce (basti pensare che nel 2009 si è ridotta l’abbondante seno in quanto lo considerava un handicap per la sua carriera tennistica) per arrivare dove è arrivata; sarebbe davvero un peccato che una giocatrice così determinata e così innamorata di questo sport, terminasse la sua carriera senza aver sollevato uno Slam. Essendo nata nel 1991, il tempo è tutto dalla sua parte, però, vista la concorrenza, è meglio non lasciarsi scappare altre opportunità…

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