In casa Yonex, chi rompe paga!

I FATTI. Come molti di noi sanno, già,  questa settimana l’australiano Nick Kyrgios ha perso al quinto set contro il nostro  Andreas Seppi. Il numero quattordici del mondo è stato multato di 2.5oo dollari per abuso di racchetta e di oltre 3000 dollari per abuso verbale. Fin qui niente di sensazionale, Kyrgios, carattere intemperante, non è nuovo a questo tipo di comportamenti.  Se tuttavia, per qualcuno questi possono essere momenti di visibilità per gli sponsor, non la pensa così la Yonex, principale sponsor dell’australiano che fornisce a Kyrgios vestiario e racchette.

TOLLERANZA ZERO. La casa nipponica rimasta, ormai, quasi l’ultimo marchio a non avere spostato la propria produzione in Cina ha scelto, infatti, di non tollerare più questo tipo di comportamenti.  Nel tentativo di scoraggiarli quanto più possibile ha, quindi, introdotto a fine 2016 una nuova clausola nei propri contratti in basa alle quale potrà rivalersi del prezzo delle racchette rotte sui propri giocatori.

CHI NE FA LE SPESE. Yonex al momento ha sotto contratto giocatori e giocatrici del calibro di Wawrinka, dello stesso Kyrgios, della numero uno del WTA Angelique Kerber, di Daria Gavrilova, dell’americana Coco Vandeweghe…

L’iniziativa, sicuramente, interessante rischia tuttavia di rilevarsi un ennesimo fardello a carico dei giovani giocatori che provano a sfondare il muro della top 100. Ben lontani dagli agi dei top-player, spesso costretti ad enormi sacrifici per prendere parte a tornei in giorno per il mondo dormendo in camper od in aereoporto, per loro anche qualche centinaio di dollari può fare davvero la differenza in budget sempre più risicati. Contrariamente ai top-player abituati a guadagnare milioni di dollari a stagione.

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