La rinascita tennistica di Novak Djokovic

Novak Djokovic mentre celebra la vittoria per lo Sportsman of the Year Laureus Award.

Tra il Roland Garros 2016 e Wimbledon 2018 vi è una distanza di ben 2 anni e un mese: lo stesso tempo che è servito a Novak Djokovic, attuale numero uno del ranking mondiale, per tornare a dominare nel circuito insieme ad altri due dei Big 4 (Federer e Nadal); dopo aver conquistato la sua prima vittoria a Parigi, infatti, Nole è dovuto andare incontro a numerosi ostacoli, molti dei quali lo hanno addirittura portato a dubitare della sua carriera.

Tali incertezze sono però scomparse nella seconda metà della stagione 2018, quando Djokovic è riuscito a fare una doppietta Slam (Wimbledon e Us Open), completare il Career Golden Masters (unico giocatore dell’era Open ad esserci riuscito) e riconquistare la vetta della classifica; proprio questi traguardi lo hanno portato alla nomination – tramutatasi poi in vittoria – ai Laureus Awards 2019 nella categoria Sportsman of the Year.

Emozionato per il premio conferitogli, Novak ha espresso i suoi più sinceri ringraziamenti con un discorso a tratti molto commovente, cui riportiamo la maggior parte di seguito: “I miei complimenti vanno ai diversi atleti presenti a questa serata speciale: mi avete toccato il cuore raccontando le vostre esperienze, dimostrando a me e al mondo intero che lo spirito da combattente e la resilienza sono valori fondamentali e che lo sport, in tutte le sue forme, manda un messaggio universale; proprio come diceva Nelson Mandela, lo sport ha il potere di cambiare il mondo“.

Successivamente il tennista serbo ha riflettuto sulla propria esperienza: “Vorrei ringraziare mia moglie: il suo supporto è stato estremamente significativo per me, specie nei momenti in cui dubitavo del mio ritorno nel tennis – sì, ho anche ipotizzato di ritirarmi; purtroppo in quel momento a causa dell’infortunio ero giù di morale e non riuscivo a trovare una motivazione per continuare. Mi ci sono voluti mesi per prefiggermi nuovamente degli obiettivi e scopi, e penso che questo premio simboleggi perfettamente il viaggio insidioso che ho dovuto affrontare a partire dal 2016, quando con la vittoria a Parigi riuscii a vincere  4 Slam di seguito“.

Conclude: “Ho imparato così tante cose sulla vita e su me stesso negli ultimi 3 anni: ho dovuto lavorare sodo per tornare a competere a questi livelli, e se ci sono riuscito è perché nei momenti di sconforto ho scavato dentro di me – ed è solamente lì che si trovano le risposte. Adesso so di poter contare sempre sulla mia forza e determinazione per andare avanti“.

Exit mobile version