Maria Sharapova e la verità sul Mildronate

Forse il tennis non sentirà la sua mancanza visti i lunghi periodi in cui è mancata a causa dell’ infortunio alla spalla e agli altri degli ultimi nove anni. E già prima che lo scorso lunedì rivelasse alla stampa che era risultata positiva al Meldonium, molti dei suoi sponsor e sostenitori avevano già preparato la ritirata, convinti che avrebbe annunciato qualche altro infortunio o addirittura l’intenzione di ritirarsi. Non sembra essere stato un Lunedì di nostalgia, ma piuttosto di sorpresa, in realtà shock, in un cocktail di multiformi reazioni che andavano dalla delusione alla vergogna alla simpatia.

Maria, che da sempre ha polarizzato svariate opinioni, ci ha servito una sospensione provvisoria che comincia da Sabato, e un test positivo al Mildronate, che ha detto non voler contestare, e che sta già scuotendo il suo business miliardario, infatti sponsor come la Nike e la Porsche hanno sospeso la loro partnership. La pausa che aspetta la Sharapova sarà ben diversa dalle precedenti per infortunio, è persino possibile che non torni più a giocare, visto che va per i 29 anni e nel passato ha sempre detto che non avrebbe più giocato passati i 30. La sua sospensione potrebbe essere di 4 anni, nel caso si scopra che ha intenzionalmente assunto una sostanza atta a potenziare la prestazione atletica o fisica.

La rivelazione più auspicabile sarebbe, secondo i pareri legali, che la sua assunzione non risultasse intenzionale, e in quel caso avrebbe al massimo due anni si sospensione. Paul Greene, esperto legale dello sport dice: ”E’ stata la più onesta confessione che abbia mai sentito in una conferenza stampa”. La Sharapova così come altri sportivi veterani, guardava già alle Olimpiadi 2016 di Rio de Janeiro come ideale epilogo della sua carriera.

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Una sospensione anche solo di due anni vorrebbe dire tenerla fuori dai campi fino al 2018, quando potrebbe essere troppo tardi, anche se i suoi legali sembrano abbastanza ottimisti e sperano di raggiungere accordi per un anno o meno. Greene dice che ci sarebbe anche la possibilità di una sentenza retroattiva, che se accettata potrebbe tirarla fuori dai guai.” A me è capitato un paio di volte, non è una cosa impossibile”. John Haggerty, legale della Sharapova dice: “Maria ed io stiamo vagliando ogni minima possibilità” non commentando se Maria abbia o no sentito riguardo alle comunicazioni sul Mildronate, visto che in passato aveva già fornito campioni all’antidoping.

Maria dovrebbe provare che lo prendeva per speciali direttive mediche, dalla sua ha che molti altri atleti nei vari sport sono stati trovati positivi allo stesso farmaco, che era comunque prima di rientrare nelle sostanze dopanti, molto diffuso in Russia, e questo proverebbe che non sono stati dati i necessari ragguagli in proposito in modo chiaro. La normale procedura ora vuole che Maria Sharapova incontri tre membri del tribunale nominati dalla Federazione Tennis Internazionale, per cui non è ancora stato fissato un termine, ha confermato Haggerty. Maria avrà dunque il diritto di appellarsi alla Corte di Arbitraggio per lo Sport.

I due maggiori tennisti sospesi ultimamente per Doping violation sono Marin Cilic e Viktor Troicki che hanno avuto una sentenza ridotta nel 2013, Troicki da 18 a 12 mesi, e Cilic da 8 a 4 mesi. Dice Greene che ci sono 3 livelli di fallo: uno che va da 16 a 24 mesi, uno da 8 a 16 mesi e un altro da zero a 8 mesi. Sharapova non contesta la positività del suo test, ammette di avere assunto il Meldonium, un farmaco sviluppato per malati di cuore che favorisce la fluidità del sangue ed è stato messo nella lista degli illegali il 1 gennaio 2016. Maria ha affermato di non essere a conoscenza di questo, nonostante lei risultasse nella lista di monitoraggio della Wada dal 2015.

Sharapova si è assunta la piena responsabilità per non essere a conoscenza di ciò. Ha detto di aver seguito attentamente le mail per i farmaci in lista fino al 22 Dicembre,anche se il Times of London afferma che già in Dicembre erano arrivate delle mail a riguardo. Haggerty ha detto che Maria sapeva di prendere il Mildronate dal 2006 per ragioni di salute,quali problemi cardiaci e diabete, ma che non immaginava che fosse doping. Hagerty dice che per questioni di privacy non sa chi sia il medico che ha prescritto a Maria la suddetta medicina, non permessa negli USA ma disponibile anche senza ricetta in Russia e in alcuni stati Europei. Ha poi aggiunto che questo è solo uno dei molti farmaci che sono stati prescritte a Maria. Quindi non resta che aspettare nel vociare generale su questa cosa e vedere se Maria riuscirà a spuntare per lo meno una sentenza ridotta. In ogni caso noi la sua mancanza nel circuito la sentiremo.

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