Nick Bollettieri: “Il talento non basta”

Nick Bollettieri è considerato il miglior coach e scopritore di talenti del tennis  e questo perche dalla sua accademia in Florida sono passate quasi tutte le leggende del nostro sport. Andre Agassi, Boris Becker, Martina Hingis, Jelena Jankovic, Marcelo Rìos , Maria Sharapova e le sorelle Williams, sono solo alcune tra le stelle fornatesi nella scuola di tennis più famosa del pianeta. Il grande allenatore statunitense, in questi giorni in visita a Bogotà per lanciare il torneo Claro Open Colsanitas al via l’11 Aprile, parlando delle giovani generazioni è un vero e proprio fiume in piena.

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L’educatore deve sapere come dialogare con gli studenti, in quanto ognuno è differente. Ad alcuni giocatori si potevano dire cosa in una maniera decisa, però ad Agassi bisognava parlargli con accortezza. Per esempio Maria Sharapova non vuole perdere. Dall’altra parte Marcelo Rios rappresenta il tennista più talentuoso con cui abbia mai lavorato, tuttavia il talento non è sufficiente per essere un campione. Sono stato fortunato per aver avuto l’opportunità di lavorare con molte leggende, però desidero che la gente mi ricorda per aver aiutato e dato speranza i giovani ragazzi. Cerco di produrre campioni, ma allo stesso tempo  il mio scopo è quello di preparare i giovani a combattere contro i pericoli della vita.  Oltre alla preparazione atletica, ciò che ha una certa importanza è la formazione e l’appoggio dei genitori”, assicura l’81enne coach ai microfoni colombiani.

 Discutendo sulla situazione del tennis colombiano Nick ha affermato:” Per quanto riguarda gli uomini, è molto importante la formazione di Coppa Davis, però nel tennis femminile c’è bisogno di  più giocatrici. Questo torneo è importante perchè mostra ai giovani il livello che possono raggiungere. L’allenatore nato da genitori di origini italiane, conosce i tennisti colombiani in quanto molti di loro si allenano nella sua accademia, tuttavia non vede un ricambio generazionale. Non sono infine mancate parole sul capitano di Coppa Davis ,al quale il coach americano ha suggerito di reclutare nuovi talenti. A questo proposito Nick ha dichiarato:” Se tornassi indietro, quello che vorrei fare è trovare molti bambini a cui distribuire racchette per poi  metterli in campo. I sopravvissuti sarebbero i migliori”. 

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