Pennetta: “Dopo la vittoria agli Us Open ho perso la cattiveria e ho trovato la gioia”

Flavia Pennetta è stata una delle più grandi tenniste italiane del panorama mondiale. Nel corso della carriera ha vinto 11 tornei WTA in singolare, accumulando il più alto montepremi in carriera, con un guadagno complessivo di oltre 14 000 000 dollari. È stata numero 6 del mondo nel settembre 2015, poco dopo il trionfo a Flushing Meadows dove superò in finale la connazionale Roberta Vinci in una partita storica, rimasta nelle menti di tutti gli appassionati di questo sport.

L’ex tennista brindisina a ‘La Gazzetta del Mezzogiorno‘ ha parlato della sua nuova vita fuori dal campo, dell’importanza della famiglia e dei motivi che l’hanno indotta al ritiro dall’attività agonistica dopo la vittoria degli US Open. Pennetta parla della differenza tra la vita sportiva e quella familiare: “Essere madre o essere una tennista professionista non li vivo e non li ho vissuti come ‘pesi’. Si tratta solamente di impegni differenti, entrambi mi hanno dato un appagamento straordinario. Non rimpiango assolutamente l’impegno sportivo, né oggi la dedizione che richiede la maternità. Ciò che si riceve non ha prezzo. Tra sport e figli faccio una differenza sostanziale: nel tennis sei concentrato completamente su te stesso, mentre la famiglia ti offre una concezione molto diversa dove prevale la sfera affettiva, il dare tutta te stessa verso le persone che ami“.

 

L’ex campionessa italiana oggi è madre di due bellissimi bambini e moglie di Fabio Fognini con il quale condivide una splendida relazione. Flavia parla entusiasta della sua nuova vita: “Nel ruolo di moglie e di mamma sei proiettata verso il bene comune. Sono i due sogni che ho realizzato. Non mi posso proprio lamentare di Fabio. Sono contenta, collabora, impegni permettendo. Per alcuni compiti ci alterniamo ma, naturalmente, quando deve allenarsi per i tornei, a ridosso delle date poi, spetta a me affrontare tutto il carico, come è giusto che sia“. Pennetta dedica poi una riflessione sull’aspetto economico legato al tennis: “Nel tennis, a differenza di altre discipline come il calcio, o l’automobilismo, non c’è un team che ti sostiene, finanzia e programma, sei solo tu che paghi gli allenatori, trasferte, medici, affitti e tutto il resto, sei praticamente l’imprenditore di te stesso“.

Flavia chiude poi definitivamente ad un eventuale ritorno all’attività agonistica, ventilato negli ultimi giorni: “Mio padre e Fabio insistono per il mio ritorno al tennis giocato, ma in realtà ci scherzano su, è soltanto un gioco. Non tornerò all’agonismo. Ho detto stop. Non ho smesso perché ero rimasta incinta, come scrive qualcuno. Avevo già deciso un anno prima, quando non ho sentito più in me la cattiveria necessaria a realizzare grandi cose. A un certo punto si è spenta. Per cui mi è rimasto soltanto il peso di comunicare al mondo che non avrei gareggiato più. Non è stato facile, anche se non provo rimpianti o nostalgie di sorta. Ho chiuso per sempre quella porta” ha concluso Flavia Pennetta.

Nicola Devoto

Redazione Tennis Circus

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