L’allenatore italiano, in occasione di un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, ha commentato le ultime prestazioni del suo pupillo e di come quest’ultimo si stia preparando per le sfide che lo vedranno impegnato nel prossimo futuro: “Dalle Next Gen Finals in poi tutti riscoprono Jannik ogni volta che vince, ma a me interessano le partite in cui perde o quelle dove ha giocato male. Quella contro Fucsovics in Australia per esempio o quella contro Ymer a Montpellier. In Francia, dopo l’incontro, Jannik era fuori dalla grazia di dio per aver perso, gli bruciava da matti, gli ho dovuto ricordare che lo scorso febbraio era 570 del mondo e quindi non doveva rompere le scatole. Jannik deve ancora migliorare su tutto, continuo a ripeterlo. Gli mancano le solite 150 partite da giocare di alto livello, vinte o perse non importa. A Marsiglia entrerà in tabellone direttamente, ma a me interessa che Jannik giochi tanto e sempre con i più forti. La settimana scorsa si è allenato con tutti: Auger-Aliassime, Medvedev, Shapovalov, e vince quasi sempre lui. Ma deve imparare a gestire le partite. Per questo farà tutta la stagione sul rosso: Marrakech, Budapest, Montecarlo, Monaco, Madrid, Roma, Lione. Perché sulla terra troverà giocatori come Carreno-Busta qui a Rotterdam, che lo costringeranno a fare fatica. Jannik è giovane e bisogna dargli tempo. Ho allenato Djokovic quando aveva l’età di Sinner: venimmo qui a Rotterdam e Nole al primo turno battè Seppi, al secondo Henman, poi perse contro Stepanek: guarda caso 7-6 al terzo.
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