Categories: NEWS

Tie-break o long set, questo è il dilemma

“Mai più partite del genere così lunghe”: è questo il grido di protesta sollevatosi dopo la semifinale di Wimbledon tra Kevin Anderson e John Isner. Durata totale sei ore e trentasei, 26-24 al quinto set fatto di super servizi e un numero molto limitato di scambi; il pubblico non ha apprezzato lo spettacolo in campo tanto da sollevare la questione del tie-break nell’ultimo parziale nei tornei slam.

Anche la seconda semifinale tra Rafael Nadal e Novak Djokovic è stata decisa dal long set, 10-8 in più di cinque ore di autentica battaglia agonistica: lo spettacolo in questo caso è stato sbalorditivo e il pubblico ha apprezzato ogni scambio tra due grandissimi atleti e tennisti che a furia di vincenti hanno innalzato il proprio tennis a un livello da marziani.

L’unico slam senza il long set è lo US Open, mentre la Coppa Davis l’ha abolito nel 2016; le nuove regole sperimentate nelle Next Gen ATP Finals sono l’esatto opposto del quinto set a oltranza e chi vuole queste innovazioni si scontra con i più tradizionalisti.

Il match più lungo della storia risale al 2010 quando Isner e Mahut giocarono per undici ore e cinque minuti (spalmati su tre giorni) prima di chiudere 70-68 a favore dell’americano; con il tie-break la lunghezza dell’incontro sarebbe stata decisamente più corta e anche gli organizzatori ne avrebbero giovato non dovendo fare i salti mortali per incastrare tutti gli altri incontri.

Le argomentazioni sono le solite: il quinto set a oltranza è troppo dispendioso per i giocatori, faticoso per il pubblico, problematico per la programmazione, penalizzante per chi ne esce vincitore. I dati però parlano chiaro: solo il tre per cento degli incontri arriva a prolungarsi oltre il sei pari nel quinto set e il torneo che ha avuto il maggior numero di long set è stato Wimbledon 2015, con solo 9 partite su 127.

I numeri messi in risalto sono troppo limitati per introdurre nuove regole o stravolgere uno sport che dà spettacolo da oltre un secolo; Isner al termine della maratona con Anderson aveva proposto l’introduzione del tie-break sul 12-12, idea appoggiata anche da McEnroe, ma noi restiamo comunque scettici.

Se il livello del tennis è alto (vedi Djokovic-Nadal appunto) è brutto pensare di dover decidere l’incontro in un tie-break senza continuare a goderci ogni colpo messo in mostra dai campioni in campo: viva il tennis, all’infinito (o quasi) e oltre.

Rodella Alessandro

Share
Published by
Rodella Alessandro
Tags: tie-break

Recent Posts

Scandalo a Sabadell: Gulin fa gesti osceni e insulta l’arbitro, squalificato (VIDEO)

Un episodio clamoroso ha scosso il mondo del tennis professionistico nel corso del torneo ITF…

23 ore fa

Bublik si sfoga con Lahyani: “Il tennis era più facile cinque anni fa” (VIDEO)

Durante gli ottavi di finale del Masters 1000 di Madrid, Alexander Bublik ha regalato al…

1 giorno fa

Rafael Nadal difende Jannik Sinner: “Credo al 100% nella sua innocenza”

Nel mondo del tennis professionistico, pochi nomi evocano rispetto e autorevolezza come quello di Rafael…

1 giorno fa

Tutti i rovesci di Musetti che hanno messo fuori gioco Tsitispas (VIDEO)

Il talento toscano firma un'altra impresa contro Stefanos Tsitsipas, battendolo per la seconda volta in…

1 giorno fa

Zverev dopo la sconfitta: “Sentivo di aver giocato bene, ma lui ha giocato meglio di me”

La maledizione madrilena di Zverev si chiama Cerúndolo Un anno dopo, stesso torneo, stesso avversario,…

1 giorno fa

Sinner rompe il silenzio: “Da innocente ho vissuto un incubo. Non lo auguro a nessuno”

Un ritorno atteso, dopo tre mesi da incubo Jannik Sinner è pronto a tornare in…

1 giorno fa