Wimbledon e l’accusa di sessismo

L'All England Club ha usato l'immagine-icona Athena per pubblicizzare un'immenente mostra; diversi poster riportanti quest'immagine provocante sono stati appesi fuori del Museo del Tennis del Club. Per questo hanno subito critiche e accuse di sessimo, e sono stati obbligati a rimuovere l'immagine dai social network.

L’All England Lawn Tennis Club si è scusato per aver usato la tennista-icona del noto cartellone degli anni ’70, per pubblicizzare una mostra, che comunque si terrà lo stesso.

Il poster, che immortalava la bionda modella Fiona Butler, che aveva appena 18 anni all’epoca, ha ricevuto una raffica di critiche quando l’account Twitter ufficiale di Wimbledon l’ha incluso in un tweet per sponsorizzare l’esibizione.

Alcuni followers hanno accusato la pagina di sessismo per aver troppo evidenziato l’immagine, scattata nel 1976 da Martin Elliot sui campi da tennis dell Università di Birmingham, e poi stata stampata da Athena.

“Ci scusiamo dell’offesa generata dall’utilizzo del poster della tennista di Athena. E’ un pezzo di poster storico, ma noi non lo approviamo” ha poi scritto il profilo, dopo aver rimosso l’immagine

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L’anno scorso, il vestito indossato dalla Butler nell’immagine, la racchetta di legno che impugna, un poster del 1979 e un’edizione limitata stampata su tela del 1980, sono state vendute all’asta per 15500£.

Mentre un prezzo del genere dovrebbe indicare il suo valore storico e il suo status da icona, molti su Twitter hanno pensato che non avrebbe dovuto essere usato come strumento pubblicitario per l’esibizione, che si gioca in una sede tanto prestigiosa e rispettata.

L’appassionato di tennis Kishore Sharma ha espresso il suo dissenso su Twitter scrivendo:”Non posso credere che Wimbledon abbia usato quest’immagine per l’imminente ‘Powerful Poster Exhibition’.

I sostenitori di Federer, che si raggruppano sotto il nome “Fed’s Angels” hanno scritto su Twitter: “Dai Wimbledon! Ti credevamo lo slam elegante!’

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Anche la formulazione di scuse ha attirato critiche poichè un utente di Twitter ha commentato: “Il poster non mostra la storia del tennis, la ragazza non è una tennista, state solo pubblicizzando la sessualizzazione delle donne”.

Il gruppo “Everday sexism project” ha chiesto: “Wimbledon, hai cancellato il tweet, ma il poster sarà comunque compreso nell’esibizione?”

L’utente di Twitter David B ha supportato il Club dicendo: “Presumibilmente ora John McEnroe dovrebbe essere cancellato dalla storia di Wimbledon?- Questi idioti del PC- Non potete fare sul serio!”

Un portavoce dell’All England Club ha confermato che il poster rimmarà per la mostra nonostante le scuse.

Ha aggiunto:”Siamo consapevoli che il poster ha generato un dibattito sui social network e abbiamo deciso di rispondere ad alcune delle osservazioni che sono state formulate, dal momento che vogliamo essere chiari che non si tratta di come noi vediamo le donne nel tennis.”

“L’immagine in questione è da un poster degli anni ’70 che era estremamente popolare e che ha venduto più di due milioni di copie in  tutto il mondo.”

“Non includerlo nella mostra sarebbe forse una svista dal momento che è il più famoso manifesto di tennis di tutti i tempi e deve essere considerato solo in questo contesto.

Ieri sera gli appassionati di tennis si chiedevano se il manifesto, uno dei” best-seller” del mondo, è davvero così controverso, dopo tutto.

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Sadie Hochfield ha tweettato:”Ridicolo Wimbledon sta venendo ‘bastonato’ per aver condiviso un poster iconico. La correttezza politica è scomparsa. Pazzesco. E non fingete di non averlo mai visto!”

Sam Smith-Jones ha scritto: Wimbledon non ha niente di cui scusarsi, penso che sia un poster perfetto, e che rappresenta il suo periodo storico.”

Mark Staniforth ha detto:”Wimbledon ha appena si è appena scusato per delle “offese” per un poster di 40 anni fa. Il mondo è impazzito.”

Altri hanno semplicemente visto il lato comico della faccenda.”Penso che Wimbledon abbia fatto bene a cancellare il tweet del poster di Athena”- ha detto un utente di  twitter-“nessuno dovrebbe più vedere gli orribili campi degli anni ’70”.

L’esibizione, che durerà un anno, comprenderà dal primo poster nella collezione del museo, una pubblicità del 1893 per i “Championships”, fino all’originale opera per il famoso Slam che si terrà a Londra.

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