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Kuznetsova: “Tutti sono contro la Russia: ecco perché hanno escluso i nostri atleti dalle Olimpiadi”

Si sa che Svetlana Kuznetsova, dentro come fuori dal campo, ha una personalità tenace e poco incline alla diplomazia. Di certo l’ex n. 2 del mondo e vincitrice degli Us Open e del Roland Garros non ha usato mezze misure quando un giornalista le ha chiesto la sua opinione sulla squalifica del team russo di atletica leggera dalle Olimpiadi di Rio, all’indomani dello scandalo doping che ha colpito diversi suoi membri (ma anche sportivi di altre discipline, come Maria Sharapova).

“TUTTI CONTRO DI NOI” – “Per me si tratta di una scelta politica”, dichiara Kuznetsova senza giri di parole. “Di colpo tutti sembrano agire contro la Russia. Ora in Russia tutti sono cattivi, mentre gli altri sono tutti buoni”, ha sentenziato la tennista moscovita, una degli atleti che a Rio potrà partecipare. La IAAF (International Association of Athletics Federations) ha permesso a pochissimi atleti russi di partecipare in cambio di un trattamento particolare: dovranno essere sottoposti a numerosi test anti-doping fuori dalla Russia e non potranno gareggiare per il proprio Paese, ma sotto una bandiera neutrale. Tuttavia l’IOC (International Olympic Committee) ha severamente criticato questa disposizione, sottolineando il fatto che gli atleti russi ammessi a partecipare a Rio hanno il diritto di poter farlo per il proprio Paese. “Spero che la cosa si risolva e che gli atleti ‘puliti’ che hanno il diritto di partecipare ai Giochi possano farlo”, commenta Kuznetsova.

“CHI È PULITO DEVE PARTECIPARE” – La tennista russa è piuttosto scettica sull’equità di trattamento riservato allo sport russo nell’ambito dello scandalo doping. “Secondo me è tutto piuttosto ridicolo… Ci sono state troppe storie, troppe bugie. Spero solo che gli atleti che meritano davvero di andare, non perché abbiano usato una sostanza vietata, possano competere. Se, per esempio, Elena Isinbaeva [atleta russa che ha fatto ricorso alla Iaaf per partecipare a Rio] non ha assunto sostanze dopanti e riesce a provarlo, allora può andare. Questo è ciò che sostengo”.

Michele Alinovi

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