Tokyo 2020, tra covid-19 e infortuni: rinunciano Berrettini e Gauff

Manca sempre meno all’inizio dei giochi olimpici di Tokyo 2020 ma, per questa edizione le “brutte notizie” non sono ancora finite. Ancora una volta infortuni e nuove riscontrate positività al coronavirus fermano ancora i tennisti. Questa volta è stato il turno di Matteo Berrettini e di Coco Gauff che hanno annunciato la rinuncia a partire per il Giappone.

È un infortunio a fermare l’azzurro, finalista a Wimbledon. L’esito degli esami a cui si è sottoposto il tennista romano non hanno lasciato speranze: 15 giorni di stop e addio al sogno olimpico. Un vero peccato per lui e per l’Italia, le chance di vederlo compiere una nuova cavalcata trionfale erano davvero elevate.

Berrettini esulta durante la finale dei Campionships 2021, AELTC/Jonathan Nackstrand

Sono estremamente dispiaciuto di annunciare la mia cancellazione dalle Olimpiadi di Tokyo” scrive Matteo Berrettini sul suo profilo social. Non mancherà però il suo supporto: “Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti gli atleti italiani, vi supporterò da lontano ma con tutto me stesso“.

Stessa sorte per la giovane teenager statunitense costretta a dire addio alla possibilità di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo. Non è un infortuno però a stoppare l’americana ma il covid-19. La 17enne è risultata positiva ad un tampone e non potrà quindi essere al via della manifestazione giapponese.

Cori Gauff

Si affida ai social anche Coco Gauff per comunicare il suo forfait: “Sono così dispiaciuta di condividere con voi questa notizia. Non potrò partecipare alle Olimpiadi a Tokyo ma spero che ci saranno altre possibilità in futuro per realizzare questo mio sogno“. La tennista di Atlanta però non farà mancare il suo tifo per la spedizione statunitense: “Voglio augurare buona fortuna a tutta la squadra degli USA”.

Ma le sue speranze non sono solo per la formazione del suo paese: “Buona fortuna a tutti gli atleti olimpici e alla “famiglia Olimpica” a cui auguro di disputare tutte le competizioni in sicurezza” conclude la giovane promessa americana.

 

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