Wimbledon non è più terra di conquista spagnola

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Rafael Nadal ha saltato solamente otto tornei del Grande Slam per infortunio: un Roland Garros, due Australian Open, due U.S Open e tre edizioni di Wimbledon. Ma specialmente il rapporto con lo Slam londinese pare essere ormai diventato di odi et amo.  Dall’edizione 2012 del torneo infatti, sembra quasi che per Rafael sia nata una sorta di ” maledizione” con lo Slam londinese con il quale però aveva un rapporto di puro amore nel biennio 2008-2011. Questo declino sembra essere dovuto sia alle condizioni fisiche dello spagnolo, molto spesso afflitto da infortuni che lo costringono a limitare le proprie performance, e sia al progressivo invecchiamento del suo fisico, ormai logoro dopo anni ed anni di battaglie.

Dal 2008 al 2011 infatti, nei suoi anni migliori, Nadal ha raggiunto ben tre finali a Wimbledon mettendo in luce la capacità di muoversi rapidamente e di appoggiarsi bene sull’erba londinese, unita poi ad una condizione fisica eccellente. La semifinale contro Murray e la finale contro Berdych nel 2010 rappresentano degli esempi netti per esplicare il livello di gioco raggiunto da Rafael in quegli anni, capace di imprimere quelle rotazioni esasperanti di top spin ai propri dritti, ma soprattutto di andare a muoversi con una velocità incredibile su quei campi che negli anni recenti gli hanno regalato tanti scherzi.

Tuttavia, dopo i suoi due titoli conquistati e le sue cinque finali ( 2oo6,2007,2008,2010,2011), Wimbledon è divenuto luogo di tante sventure per Nadal, che dalla sconfitta al terzo turno con Rosol nel 2012, ha collezionato il magro bottino di sole cinque vittorie in cinque anni. Uno score relativamente basso per un quattordici volte vincitore Slam ed ex numero 1 del mondo. Lucas Rosol nel 2012, Steve Darcis nel 2013, poi Nick Kyrgios nel 2014 per poi arrivare alla debacle dello scorso anno con la sconfitta con Dustin Brown, eclettico giocatore di origine giamaicana. Tutte queste sconfitte non hanno fatto che minare le certezze dello spagnolo, unite anche alla consapevolezza di non possedere più il fisico di una volta.

Dal 2011, un cammino fatto di ombre e poche luci dunque. E data la sua età che avanza ( 30 anni compiuti da due settimane) e la maggiore forza fisica che richiede giocare tre set su cinque sull’erba, l’orizzonte non sembra così limpido per il maiorchino. La storia di Nadal a Wimbledon sembra già essere scritta tra i più brillanti, nonostante le recenti cocenti sconfitte. Avrà naturalmente ancora modo di giocare e di lottare per il titolo, ma sembra quasi improbabile se non impossibile che possa nuovamente sollevare la coppa dell’ All England Club. Sembra ormai complicato che Rafa possa anche vincere uno Slam che non sia quello londinese, ma noi lo sappiamo, lui ci ha abituati a recuperi fantastici e ritorni poderosi e in cor nostro, siamo tutti speranzosi del suo ritorno nei saloni alti del tennis.

Detto questo, non resta che augurare a Rafael una pronta guarigione con la speranza di rivederlo molto presto combattere e lottare già alle prossime Olimpiadi di Rio.

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