Quando il servizio ad uscire di Alberto Ramos-Vinolas ha decretato la vittoria del giocatore spagnolo nel secondo turno del Master 1000 di Shangai, forse qualcuno ha pensato che stesse accadendo un evento al quale gli addetti ai lavori e gli appassionati non vorranno in cuor loro mai assistere, ovvero il ritiro del campione svizzero. Insomma, che fosse iniziata la discesa agli inferi.
Ci auguriamo davvero che il “forse” usato sia stato letto, perché la sconfitta maturata oggi è una di quelle che fanno normalmente parte della vita di un tennista. Oggi, va detto, Federer era parecchio sotto tono, il suo gioco ha offerto un rendimento molto altalenante e lo spagnolo ha meritato ampiamente di vincere. Ramos-Vinolas infatti ha lottato su tutte le palle, con grandissima umilità, ha sofferto quando c’era da mettere le gambe in campo, ha raccolto dopo aver seminato dubbi nella testa di re Roger, che forse ha anche peccato di ingenuità dopo aver subito il break nel terzo set.
Ovvio, inevitabile, scontato, assistere alla ridda di polemiche e di editoriali. Federer perde soffrendo, da un giocatore che non ha certamente le armi per sconfiggerlo. Letture comparate dei precedenti, che vedono senza appello le sconfitte per il giocatore spagnolo fioccare. Ma come? il numero 70 al mondo, passato per le forche caudine delle qualificazioni, sopravvissuto ad un match finito in volata contro lo statunitense Sam Querrey è riuscito oggi ad inchiodare una leggenda? Sì, proprio così. Perché questo è il tennis, uno sport giocato col fisico, ma anche con la testa, e quando le due cose non danno il meglio a disposizione, accade che Davide batta Golia. A conferma, tra l’altro, del grande equilibrio che regna nel tennis maschile, almeno al netto della condizione 2014 del marziano serbo che guida il ranking. Succede, potrà accadere, è successo che i migliori, top players escano sconfitti in match nei quali la differenza in campo la fanno pochi punti, dei dettagli di personalità. Del resto, ieri, Marin Cilic è sopravvissuto ad un match terminato al fotofinish contro Di Wu, giovane carneade allenato da uno dei più seri professionisti del tennis italiano, Davide Sanguinetti (a proposito, perché nessun talento italiano lo ha cercato? mah…). Alzi la mano chi lo avrebbe mai pronosticato. Anzi, proprio Cilic che ha liquidato oggi senza pietà il talentuoso Borna Coric. Vallo a capire il tennis eh!?
Altri hanno suonato l’allarme classifica: Murray lo ha già scavalcato, la difesa di questo Master 1000 era cruciale. Ma per chi? Per uno come lo svizzero pensate faccia molta differenza stare a guardare lo yo-yo del ranking come se essere numero 2 o 3 sia così importante? Alla sua età, e col braccio sciolto, Federer può giocare contro il solo avversario che abbia ancora un senso per lui, ovvero se stesso. Del restoha dichiarato che l’anno prossimo tornerà a Shangai. Dichiarazione di rito? Baldante ottimismo? Incoscienza? Un giocatore da oltre 15 anni nel circuito sa perfettamente cosa le sensazioni inviate dal suo fisico gli suggeriscono.
Oggi è andata così, merito a chi è stato in grado di imbrigliare il suo tennis offensivo, regalandosi una giornata in paradiso e consapevole che già da domani, per il terzo turno, con 5 match nelle gambe e la racchetta che peserà un macigno, la partita contro Jo-Wilfried Tsonga sarà probabilmente il suo capolinea in un torneo ottimo.