Promesse mancate

In campo musicale la chiamerebbero” la sindrome del secondo album”, quando nuovi artisti dopo un grande successo stentano a riconfermarsi. Anche nel tennis, la stagione 2015, ci ha offerto numerosi esempi di atleti con questo problema, analizziamoli uno per uno.

 

Eugenie Bouchard

 

2014: Dopo aver raggiunto le sue prime semifinali Slam (Australian Open e Roland Garros), centra la finale a Wimbledon dove viene sconfitta da Petra Kvitova

 

2015: È stato definito dalla bella canadese un anno di dolore e sofferenza, una crisi senza fine, che l’ ha portata a uscire dalla top ten del ranking, fino all’ attuale 38esima posizione, una crisi di risultati a cui va aggiunta anche una dose di sfortuna: è  il caso dello US Open, quando una Bouchard che sembrava sulla via del ritorno, è  stata costretta a ritirarsi, da una commozione cerebrale, dopo un incidente negli spogliatoi, alla vigilia degli ottavi di finale. Un problema, che al suo ritorno in campo al China Open non le ha dato pace e l’ ha costretta a un nuovo ritiro.

Ma a detta di molti, i problemi della Bouchard sono stati altri: il successo, sembra averla distratta dal mondo del tennis, e tutte le attenzioni che si sono rivolte su di lei, l’ hanno trasformata in una showgirl, piuttosto che in una campionessa.

 

Milos Raonic

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2014: Ha disputato la sua prima semifinale Slam a Wimbledon, con conseguente balzo in avanti nel Ranking Atp.

2015: Dopo Wimbledon 2014, che oltre a un grande exploit, per Milos è  stata anche una grande batosta, (letteralmente maltrattato da Roger Federer), ci si aspettava una consacrazione nel 2015, ma i risultati non sono arrivati, soprattutto nei quattro Slam, quarti di finale a Melbourne,  terzo turno a Wimbledon e Flushing Meadows, e assente a Parigi per infortunio.

Proprio la salute, è stata la grande nemica di Milos, che ha sofferto per buona parte della stagione, a causa di un problema a un piede, che l’ ha costretto a ricorrere all’ intervento chirurgico, compromettendo quasi tutta la stagione del cemento americano. “So che tutti si aspettavano di più, ma prima devo pensare a stare bene”, ha dichiarato Raonic dopo lo US Open.

 

Grigor Dimitrov

 

2014: Prima volta in semifinale in un major con il botto, a Wimbledon, dopo aver eliminato l’ idolo di casa e campione in carica Andy Murray, e tre tornei vinti, su tre differenti superfici.

 

2015: ribattezzato dagli esperti baby Federer, Dimitrov non ha continuato la sua crescita, al ritmo che ci si attendeva, ed è incappato in una stagione piuttosto anonima, non raggiungendo neppure i quarti di finale,  in nessuno dei 4 Major.

Nessun dramma per l’ eliminazione, contro Andy Murray agli Australian Open, ma grandissime delusioni negli altri Slam: fuori al primo turno a Parigi, contro Jack Sock, eliminato al terzo turno di Wimbledon, da Gasquet, e sconfitta contro Kukushkin al secondo turno dei recenti US Open.

Oltre ai Major, nessuna gioia neppure negli altri tornei per Grigor, che non ha disputato neanche una finale in stagione, scendendo alla posizione 21 del ranking.

Non sappiamo se nella sua annata no, abbia inciso anche la fine della relazione con Maria Sharapova, ma il bulgaro si è sempre dichiarato consapevole, delle difficoltà che avrebbe incontrato in questa stagione: “È sempre difficile confermarsi ai vertici, e le pressioni aumentano”.

Kei Nishikori

 

2014: Il giapponese è  diventato il primo tennista asiatico a raggiungere una finale Slam, e a qualificarsi per le Atp Finals di Londra.

 

2015: Per Nishikori, non si può parlare di stagione fallimentare, i risultati non sono mancati, con tre titoli vinti e la presenza stabile nella top ten. Le delusioni per il giapponese, sono arrivate dai major, soprattutto a New York, dove dopo la finale del 2014, ha colto una clamorosa eliminazione al primo turno, impresa che non riusciva dal 1991, quando fu Agassi a lasciare anticipatamente il torneo. Fuori per infortunio a Wimbledon, e quarti di finale in Australia e in Francia, insomma,  stagione da non buttare, ma è  mancato il salto di qualità.

 

Marin Cilic

 

2014: Il croato ha vinto il suo primo titolo del Grande Slam battendo Kei Nishikori in finale allo US Open.

 

2015: Nessuno pensava che Marin potesse ripetersi a New York, dopo l’ exploit della passata stagione, dove si impose su Berdych, Federer, e Nishikori, prima di alzare al cielo il trofeo americano, e un infortunio alla spalla gli ha complicato immediatamente i piani costringendolo a saltare l’Australian Open. Poi per Cilic è  arrivato un quarto turno al Roland Garros, i quarti di finale a Wimbledon, prima di tornare aNew York a difendere il suo titolo.

Il croato non era assolutamente favorito, ed è  stato più che positivo per lui, aver raggiunto la semifinale, che probabilmente non dimenticherà facilmente, avendo incassato la più cocente delle batoste da Nole Djokovic, che gli ha concesso la miseria di 3 game.

 

Simona Halep

 

2014: Disputa la finale al Roland Garros, da cui esce sconfitta per mano di Maria Sharapova

 

2015: Pur avendo continuità di rendimento, le manca ancora il grande acuto. Dopo un buon inizio di stagione, con tre tornei vinti, è  mancata l’ affermazione nei major, quarti a Melbourne, secondo turno a Parigi, primo turno a Wimbledon, e semifinale a New York. Simona è comunque la numero 2 del mondo, dietro l’ inarrivabile Serena, prima fra le umane. Ora per la Halep, le Finals di Singapore, anche se problemi fisici, lasciano dubbi sulla sua partecipazione.

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