Stamattina si è conclusa la prima intensa giornata di quarti di finale, che ha dato i suoi responsi piuttosto veritieri ed aderenti agli esiti pronosticati, con Wawrinka in grande spolvero contro un nervoso Tsonga, in quella che si prospettava essere una partita molto ostica, viste le indubbie qualità tennistiche e le doti fisiche del francese, rivelatasi inaspettamente più facile del previsto; antagonista molto più agevole spettava invece ad un brillante Federer, che nella mattinata italiana ha dominato Mischa Zverev, esponente di un tennis vintage, in un incontro d’altri tempi per le dinamiche e le trame tattiche di entrambi decisamente offensive e propositive.
Il genio svizzero, ben centrato e consapevole della favorevole opportunità, si è fatto trovare da subito pronto nel reagire alle continue sortite a rete e agli spunti offensivi del tennista tedesco che però, nulla ha potuto contro i passanti fulminanti e il disarmante rendimento alla battuta dell’elvetico, che vede vicinissimo il sogno di un mitico diciottesimo Slam, che sarebbe la sublimazione di una carriera già legendaria.
Giovedì mattina, nella sessione notturna in quel di Melbourne, andrà quindi in scena per la ventesima volta, un’avvincente ed affascinante derby tutto svizzero; un’epica battaglia, fra due amici-rivali, che si conosconoa memoria e che hanno condiviso momenti entusiasmanti durante la loro carriera. La titanica ed attesissima sfida fra i due contendenti elvetici, che decreterà il primo finalista del colorato Slam australiano, vede contrapposti due fenomenali campioni in circostanze antitetiche, che paiono rendere il contesto austaliano ancor più appassionante; Federer pare essere ringiovanito, ma con alle spalle comunque sei mesi di convalescenza, che potrebbe rivelarsi determinante in una eventuale sfiancante maratona; Wawrinka viene invece da un finale di stagione del 2016 fantastico, sugellato dalla straordinaria impresa newyorkese nella quale aveva dominato il serbo Djokovic; n. 4 del mondo, che sembra quindi essere approdato fiducioso e pronto alla semifinale di Melbourne.
Federer, proverà in tutti i modi ad evitare inutili sprechi di energia psico-fisica ed estenuanti ping-pong da fondo campo, cercando di anticipare i tempi in risposta, mischiando le carte mediante velenose variazioni di spin e penetranti accelerazioni; improvvisi e destabilizzanti slanci a rete, agevolati e sostenuti da un servizio che dovrà assolutamente funzionare con continuità e varietà, permettendo al tennista di Basilea di gestire la manovra offensiva.
Dal canto suo, il potente Wawrinka, tenterà di attuare la stritolante morsa da fondo campo, caratterizzata da colpi violenti e precisi soprattutto col temibile rovescio, arma con la quale potrà far male con continuità, evitandogli un’appannante e sterile difesa, che sulla lunga contro distanza, contro Roger potrebbe dimostrarsi fatale.
La rivalità svizzera assume ancor più fascinazione psicologica, se si riflette sul giustificabile timore reverenziale con il quale Wawrinka ha da sempre approcciato il rapporto con Federer, vista l’ingombrante icona che Roger è sempre stato, e la sua visibilità nello scenario tennistico mondiale, e del quale peraltro, Stan è sempre stato tristemente considerato l’ombra, in un rapporto d’amicizia e al contempo di rivalità, spesso gestito con evidente fatica.
Chissà se in questa occasione più che mai, il “vassallo Wawrinka” riuscirà a ribellarsi a emotivamente, e a mettere in scacco il Re Roger!
Di Antonio Mulone