World Padel Tour Profili: Pablo Lima

Nuovo appuntamento con la rubrica Profili World Padel Tour, un percorso che porterà i nostri lettori a conoscere meglio il Padel, lo sport che ha rivoluzionato la vita sportiva degli spagnoli e che, giorno dopo giorno, sta conquistando migliaia di italiani. La nostra nuova rubrica, Profili, è dedicata ai professionisti del World Padel Tour, la lega di padel più importante al mondo. Quest’oggi presentiamo ai nostri lettori il brasiliano Pablo Lima, meglio conosciuto come il Cañón (cannone) di Porto Alegre e anche come il Principe (quando formava coppia con Juan Mieres).

Nato e cresciuto a Porto Alegre, Brasile, l’11 Ottobre 1986, 31 anni, altezza 180 cm per 75 kg di peso, Pablo Lima è un mancino (zurdo in spagnolo) e nel 10×20 (le misure del campo di padel) occupa da sempre la parte destra, anche conosciuta come quella del vantaggio nel tennis, la posizione dedicata nel padel, teoricamente, a colui che dovrebbe costruire il punto e, solitamente, dedicata ai mancini. Fa coppia con la leggenda di Pehuajo, l’argentino Fernando Belasteguin. I suoi colpi marchio della casa sono il rovescio a due mani e la pegada/remate (tutti colpi che ribalzando violentemente sulla parete di fondo del campo avversario terminano direttamente fuori o nel proprio campo, smash piatto per 3 o per 4), ma essendo un giocatore completo è immenso in difesa, nell’utilizzo delle pareti, nel pallonetto, nelle volee, nei colpi speciali vibora e bandeja, nel servizio, nei recuperi dall’esterno, nelle bajade de pared e molto altro.

I traguardi raggiunti da Lima nel padel mondiale

Prima di iniziare l’avventura con Bela nel 2015 e diventare numero uno nel ranking mondiale WPT, posizione in cui ha chiuso gli ultimi tre anni e dalla quale ha iniziato da una settimana la quarta stagione consecutiva, Pablo è stato per molti anni di seguito numero 2 al mondo, cercando di detronizzare Bela e Juan Martin Diaz. Lo stesso Bela ha detto che al momento della separazione da Juan Martin, aveva in mente chiaramente che, per rimanere numero 1, avrebbe dovuto unire le forze con un giocatore che di fatto fosse già un numero uno, dunque la selezione fu molto semplice.

Come il Bela, anche Pablo inizia a dedicarsi al padel all’età di 9 anni per diventare professionista nel 2004, ma è nell’anno 2008 quando, formando coppia con il connazionale Jardin, inizia a ottenere grandi risultati diventando la rivelazione della stagione. Ma i migliori risultati di Lima vengono dal 2009, vale a dire dall’unione con lo spagnolo Juan Mieres con il quale inizia il braccio di ferro tra i due aspiranti al trono e i re della storia di questo sport, Bela-Diaz, culminato l’11 Giugno 2014, data storica in cui i due “Principi del Padelriescono a far abdicare i Re dopo 12 anni consecutivi di trono. La loro leadership al numero uno dura solo una settimana, prima che i Re riconquistino il trono, ma fu sicuramente un evento magico.

L’unione di Pablo e di Bela è molto diversa rispetto a quella tra Bela e Diaz, in quanto il brasiliano e l’argentino hanno un carattere molto simile sia in campo che fuori. In campo hanno un carattere infuocato, dal punto di vista sportivo ovviamente, sempre pronti ad incitarsi a vicenda e a rivolgere occhiatacce e urla contro gli avversari di turno. Sono dei gran lavoratori, si allenano tantissimo nel quotidiano per migliorare ogni aspetto del loro gioco. Nessuno dei due si sente più importante dell’altro in campo, cosa che forse non accadeva tra Bela e Juan Martin Diaz. Fuori dal campo i due hanno una vita interamente dedicata alle rispettive famiglie e, con Pablo, ogni accenno alla famiglia che ha formato in Spagna o a quella che ha lasciato in Brasile, finisce per emozionarlo e farlo scoppiare in lacrime. Più volte Bela ha riconosciuto che senza Lima probabilmente lui non occuperebbe più la prima posizione nel ranking mondiale, e che Pablo rappresenta un esempio che lo porta a lavorare duramente ogni giorno per migliorare e essere ancora all’altezza del compagno, perché, quando questo non accadrà più, sarà il momento di abbandonare il circuito lasciando il brasiliano ancora al numero 1.

Nel 2017, insieme a Bela, Lima ha vinto 8 tornei e disputato 14 finali su 16 in calendario, numeri ancor più impressionanti se si considera che in una di queste finali Bela e Lima hanno dovuto dare forfait per un problema fisico di Fernando. In questo 2018, dopo lo stop in semifinale nel primo torneo dell’anno, il Master di Catalunya, Bela e Lima sono tornati alla vittoria nel secondo torneo della stagione, l’Open di Alicante. Si preannuncia un’altra stagione al vertice per i numeri uno indiscussi da tre anni.

In una intervista di qualche anno fa, esattamente del primo anno insieme, Belasteguin paragonò Lima a una fusione tra i due calciatori Puyol e Ibrahimovic, dicendo che del primo ha la solidità difensiva mentre del secondo ha i colpi spettacolari in attacco.

L’arrivo di Pablo in Spagna con 5 euro

Pablo Lima non ha avuto una vita facile, venendo da una realtà molto povera, ha raccontato di come i veri problemi siano molto diversi da quelli che può affrontare uno sportivo il più delle volte un po’ viaziato. A Porto Alegre era facile essere immischiato in questioni di droga o morire a 20 anni. In un’intervista del 2015 Pablo Lima ha raccontato del suo arrivo in Spagna in questa maniera: “La mia famiglia non aveva molti soldi e arrivai in Spagna con 5 euro. Questa è una storia che non molta gente conosce, a meno degli amici più intimi. Una volta arrivato in Spagna mi avrebbero pagato, ma venire qui con 5 euro, a pensarlo, è una pazzia, avevo 18 anni, a mente fredda non penso lo rifarei, però in quel momento pensai fosse una buona idea e, considerando che sono qui da 10 anni, alla fine è stata la scelta giusta. Da quel momento ho potuto dedicarmi al gioco e non ho avuto più problemi, anzi il primo anno quando perdevamo e non arrivavamo in finale o semifinale nel fine settimana potevamo uscire a divertirci e quindi ricordo di aver passato bei momenti”.

Nella stessa intervista, Lima ha parlato delle sue relazioni fuori e dentro dal campo, citando una frase che sarà citata, a distanza di anni, dall’attuale compagno di squadra Belasteguin: Mi sono innamorato nel 2008 quando tornai in Brasile in vacanza, lei giocava a padel in un circolo dove andavo ad allenarmi, con lei è stato speciale e siamo insieme da 9 anni. Quando ho avuto il primo infortunio serio stavo diventando pazzo, perché pensavo di potermi allenare 10 ore al giorno, che non mi sarebbe potuto mai accadere nulla di male, e fu un duro colpo. I primi due infortuni mi sono serviti per maturare in questo aspetto, perché ero abbastanza prepotente, pensavo che non mi sarebbe mai accaduto nulla, invece non è cosi. Mi ha sorpreso, [Belasteguin] è una persona molto umana, è molto facile stare con lui perché non ti dà mai problemi, non è mai arrabbiato, in campo ha un comportamento tutto suo, gli piace giocare. Noi giochiamo a padel a livello professionistico, ma non è quello che siamo, siamo un’altra cosa a parte che giocare a padel, abbiamo altre cose che ti rendono una persona diversa. Lui [Bela] può giocare con chiunque e vincere con chiunque, può anche succedere che non vinciamo, sia io che lui abbiamo una filosofia che gli ostacoli si devono saltare e non guardarli e lamentarsi.

 

Prossimi appuntamenti targati World Padel Tour

Le migliori pale del pianeta, maschili e femminili, torneranno in campo nell’Open di Zaragoza dal 30 Aprile al 6 Maggio. Dunque una pausa di poco più di due settimane prima di rivedere in azione i fenomeni del World Padel Tour.

Successivamente a Zaragoza una ulteriore pausa di due settimane prima del trasferimento nella nuova tappa di Jaen, poi altra pausa di tre settimane prima dell’Open di Valladolid di Giugno, cui seguirà, a distanza di una settimana, il secondo Master dell’anno, a Valencia, a inizio Luglio. Prepariamoci dunque a godere dello spettacolo offerto sulla piattaforma streaming della lega, visibile gratuitamente e in diretta (per chi conosce lo spagnolo divertentissimo lo spettacolo offerto da un commentatore d’eccezione Lalo Alzueta, accompagnato a fondo campo da Nacho Palencia e in cabina di commento dagli allenatori degli atleti e dagli stessi atleti del WPT).

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