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Australian Open, le pagelle femminili

Serena Williams, 10 e lode: La statunitense col settimo sigillo in Australia raggiunge quota 23 Slam, supera i 22 Major vinti da Steffi Graf, e si vede ad un solo passo dall’ incredibile e storico record di Margaret Court, che rappresenterebbe il glorioso epilogo della carriera di una delle atlete migliori di sempre. In una romantica finale vintage, anche la sorella Venus si è dovuta inchinare dinanzi la sua fame agonistica ed il suo killer instict. E pensare che, qualcuno aveva detto che dopo il mancato Grande Slam del 2015, si sarebbe ritirata.. Avvio di stagione fantastico per Serenona, che chissà, già al Roland-Garros potrebbe tentare l’assalto finale. DOMINATRICE ASSOLUTA

Venus Williams, 9 e mezzo: Ad un solo gradino dal completare quella che sarebbe stata l’ennesima romanzesca scalata verso un altro trionfo della sua splendida carriera; dopo aver superato avversarie di livello come la Barthel, la Pavlyuchenkova e la Vandeweghe perdendo soltanto un set prima dell’approdo nell’atto conclusivo, si arrende ammirevolmente soltanto alla sorella, giocatrice in quest momento superiore. Ci auguriamo, possa essere in futuro ancora protagonista di partite come questa, non escludendo la possibilità di togliersi ancora qualche grande soddisfazione. ETERNA REGINA

Coco Vandeweghe, 8 e mezzo: La promettente tennista americana si rende fautrice di un torneo incredibile, rivelandosi spietata killer di giocatrici del calibro di Roberta Vinci, della pericolosa incognita canadese Eugenie Bouchard, domina sorprendentemente la N°1 del mondo nonchè detentrice del titolo 2016 Angelique Kerber, ed infine la muscolare spagnola Muguruza; alzando bandiera bianca soltanto in una combattuta semifinale contro V. Williams. Sentiremo certamente parlare di lei. ASTRO NASCENTE

Mirjana Lucic-Baroni, 9: Una trama affascinante che sa di orgoglio, rivalsa e rinascita da un marginale buio tennistico, che di certo non competeva alla giocatrice croata. Romantico racconto di incredibile tenacia e coraggio di una donna costretta a dover subire il comportamento del padre ossessivo e minaccioso, ed obbligata a doversi rifugiare negli USA, non potendo quindi esprimersi a pieno. Si gode finalmente un pò di serenità e di meritato successo, dopo un torneo straordinario, conclusosi in semifinale per mano della campionessa S. Williams. RESILIENTE

Johanna Konta, 7 e mezzo: Dopo un ottimo avvio di anno, con la vittoria nel torneo-preparazione di Sidney, arrivava agli Aus Open pronta e centrata come non mai, avvantaggiata peraltro da un sorteggio non impossibile. Si limita a fare il suo compitino battendo tenniste mediocri, eccezion fatta per la temibile Wozniacki; il suo cammino si interrompe contro l’insuperabile Serena. Valutazione giustificata più da Sidney che da Melbourne. INCOMPIUTA

Karolina Pliskova, 7: Il comune denominatore con la suddetta britannica, è l’esordio di stagione vincente anche per lei nel colorato WTA di Brisbane, nel quale aveva espresso un livello decisamente superiore a quello offerto sui campi di Melbourne Park. Anche per lei mediocrità raggiunta grazie soprattutto al buon principio d’anno. INSODDISFACENTE

Garbine Muguruza, 5 e mezzo: L’iberica sfrutta un ntabellone tutto sommato favorevole, con alcune vittorie non del tutto convicenti a causa del livello non altissimo delle antagoniste; si ferma nei quarti di finale, domata in una lezione di tennis dalla Vandeweghe. Promozione rimandata all’Open di Francia, torneo nel quale era già stata capace di vincere, esprimendo un tennis di fulminante potenza proprio contro la più forte di tutte S.Williams. DELUDENTE

Di Antonio Mulone

Redazione Tennis Circus

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