Andrea Arnaboldi e la doppia impresa a Parigi

Milanese, 27 anni, una vita nell’ anonimato. O quasi: ieri, battendo Herbert nel secondo turno di qualificazione al Roland Garros, è diventato il vincitore del match più lungo di sempre (4 ore e 30 minuti) al meglio dei tre set, stabilendo un record che resterà nella storia del tennis italiano. Scopriamo chi è Andrea Arnaboldi.
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Comincia a giocare a tennis all’età di cinque anni grazie al padre Alberto, da subito il suo mancino si fa notare fra i campi in terra della Lombardia, alternandosi tra Milano e Cantù, suo luogo di residenza attuale. Crescendo diventa un tennista molto elegante, e il suo rovescio a una mano diventa l’arma letale per trafiggere gli avversari. Un tennista divenuto sportivamente “adulto” nella seconda metà della sua carriera, nella quale ha conquistato come miglior risultato, oltre ai 7 Futures vinti, la qualificazione al main draw del Roland Garros.

Già era riuscito nell’ impresa lo scorso anno, in questo 2015 si ripete dopo aver battuto Kudla, Herbert e Trungelliti, in tutte e tre le occasioni trascinando l’avversario al terzo set. Dopo aver stabilito un record epico nella partita con Herbert, rende la sua qualificazione ancor più speciale rimontando il match contro l’argentino dopo essere stato in svantaggio per 5-2 nel secondo set. Gran parte della sua formazione è avvenuta in Spagna, e la sua superficie preferita è la terra: tutti i Futures che ha vinto (Maspalomas, Cartagena, Parma, Biella, Pozzuoli, Getxo e Sassuolo), dal 2008 al 2013, sono stati giocati su terra battuta, l’ultimo trionfo è avvenuto contro Walter Trusendi il 14 luglio di due anni fa.
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Tornando al torneo che spesso l’ha visto sorridere in questi ultimi due anni, il Roland Garros, lo scorso anno fu eliminato da Simone Bolelli in tre set al primo turno dopo essersi conquistato la qualificazione battendo Tatlot, Zeballos e McGee, quest’anno ci riprova e sarà dura a prescindere dall’ avversario: giocherà nella parte alta del tabellone.

Il libro sulla storia di “Arna” contiene ancora molte pagine: chissà che la sua carriera non prenda una svolta proprio ora, come un certo Luca Vanni, che a 29 anni ha scoperto di poter competere con i primi 100 tennisti del mondo. Da settimana prossima Arnaboldi sarà numero 177, il sogno è alle porte. 

Di F.Gallino

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