Federer, Cilic, Chung, Edmund, Dimitrov, Seppi. No, non è il tabellone di un prossimo torneo, bensì le prime posizioni della Race, la classifica dell’anno corrente. Andreas occupa la sesta posizione e, per dirla in parole povere, finisse ora l’anno, sarebbe alle Finals. La peculiarità della Race è che si tratta di una classifica meritocratica, solo se vinci stai nelle posizioni alte, e quindi Seppi si trova lì grazie ai suoi risultati.
L’inizio del 2018 è stato esaltante per l’altoatesino. Pronti, via e ha subito portato a casa il Challenger di Canberra, poi la – ormai consueta? – ottima prestazione a Melbourne, dove Seppi ha conquistato per la quarta volta gli ottavi di finale, e ora la semifinale a Rotterdam. Le volte in cui Andreas è stato sconfitto sono state indolore, soprattutto la battaglia persa in Davis, alla quale ha posto rimedio il connazionale Fognini. Fa strano pensare che stasera Seppi si giocherà una semifinale di un torneo contro il nuovo numero 1 al mondo quando in realtà Andreas non sarebbe dovuto nemmeno esserci. Martin Klizan nelle qualificazioni lo aveva eliminato, ma Tsonga, ritirandosi, ha deciso di fargli un regalo che Seppi non si è lasciato sfuggire di mano. Perché è vero, nel momento in cui vieni ripescato, sei un lucky loser, ma quando prosegui nel torneo vincendo, non sei più solo fortunato, ma anche bravo. Seppi, infatti, ha dimostrato di esserlo e si è guadagnato la semifinale battendo Sousa, A. Zverev e Medvedev e ora si appresta alla quindicesima sfida contro Federer. Andreas è stato in grado di batterlo solo una volta: Australian Open 2015 – slam che risuona familiare – al terzo turno in 4 set. La vittoria più importante della sua carriera.
Se la Race rappresenta uno step mai raggiunto da Andreas, non stesso si può dire della classifica ufficiale. Seppi si è presentato a Rotterdam da numero 81, perdesse oggi sarebbe 59, ma ha ricoperto anche la posizione numero 18 nel gennaio 2013. Ancora una volta, periodo di Australia… L’ottavo di finale Slam è croce e delizia per Andreas. Oltre alle quattro affermazioni a Melbourne, vi è quella del Roland Garros 2012, culminata con la celebre sconfitta contro Djokovic dopo essere stato avanti due set a zero, e quella di Wimbledon 2013, dove si arrese a Del Potro dopo aver battuto anche Kei Nishikori. Purtroppo, però, se da una parte non si può negare che siano ottimi risultati, rimane il rimpianto per Seppi di non aver mai valicato questo muro. Nonostante questo, parliamo sempre del primo tennista italiano a vincere un titolo su erba (Eastbourne 2011), a riportare un trofeo in terra italiana dopo ben 5 anni e, grazie ai successi di Belgrado (2012) e Mosca (2012), è l’unico tennista italiano ad aver vinto tre titoli su tre superfici differenti. A queste vittorie, si aggiungono altre 5 finali ATP raggiunte, con esito negativo, tra cui spicca quella di Halle 2015 contro il suo avversario di stasera.
L’appuntamento è per stasera alle 19.30, quando Seppi si troverà di fronte Federer, forse ancora un po’ su di giri per i festeggiamenti di ieri. Il match è proibitivo, ma va pur sempre giocato, anche perché in questo momento Andreas può essere davvero l’uomo che non ti aspetti.
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