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Belinda Bencic: un talento da ritrovare

UN RITORNO VINCENTE- Per la classe 1997, è stato un rientro positivo nel circuito: dopo 5 mesi di stop infatti, la cecoslovacca naturalizzata svizzera, è tornata a calcare i campi di tennis, esordendo subito con una vittoria. Belinda Bencic, dopo l’infortunio al polso sinistro che l’ha tenuta lontana dai campi per circa un semestre, con conseguenzale operazione, sta partecipando al torneo Itf, già, il comitato che ha multato Fabio Fognini agli scorsi Us Open, di San Pietroburgo. L’ex numero 7 ha ricominciato dalle retrovie, con l’obiettivo di risalire la classifica, con tornei poco blasonati e poco frequentati da giocatori di un certo livello, ma che magari, come la Bencic, vogliono tornare a rioccupare le posizioni precedenti. All’esordio nella città russa, dove ha perso la finale con Roberta Vinci nel 2016, la svizzera ha subito vinto, con un convincente e perentorio 6-0, 6-0 contro la numero 473 al mondo, Anastasia Gasanova. L’elvetica, che dopo lo stop forzato è sprofondata al numero 312 del ranking mondiale, affronterà al prossimo turno un’altra russa, Vitalia Diatchenko, 205 in classifica.

UN ASTRO NASCENTE DEL TENNIS MONDIALE- L’elvetica, cresciuta nel mito di Martina Hingis, e accomunata in qualche modo dall’essere entrambe emigrate in Svizzera dai paesi dell’Est, è allenata proprio dalla madre dell’ex numero 1 al mondo WTA. Sin dal circuito juniores, la Bencic si è sempre contraddistinta per la sua precocità, soprattutto nei risultati, come quelli raggiunti in doppio, con le finali a Wimbledon e Us Open e i quarti di Parigi. Fu proprio al Roland Garros nel 2013 che si fece conoscere, vincendo lo Slam juniores ad appena 16 anni, per poi ripetersi dopo qualche settimana all’All England Club, diventando la prima, dopo 6 anni, a vincere due Slam juniores consecutivi, dando continuità ai risultati. L’approdo nel circuito professionistico, avviene nel 2012, con diversi tornei Itf e l’esordio in Fed Cup nello spareggio per il Gruppo Mondiale II. Dopo un anno di apprendistato nel 2013, la Bencic comincia a collezionare vari interessanti piazziamenti, soprattutto negli Slam, con il secondo turno agli Australian Open, arrendendosi solo a Li Na, futura vincitrice del torneo, il terzo turno a Londra e i quarti, miglior piazzamento negli Slam fin qui, a Flushing Meadows. Ma è anche l’anno della prima semifinale WTA a Charleston e la prima finale, raggiunta a Tianjin, perdendo solo comtro Riske. Il 2015 invece è l’anno dei primi titoli, con alcune uscite deludenti, come a Melbourne, ma dopo la finale persa contro Camila Giorgi a S’Ertogenbosch, arriva la prima soddisfazione a Eastbourne, continuando l’ottimo feeling con l’erba, battendo Agnieszka Radwanska in finale, dopo aver vinto anche Bouchard e Wozniacki, dopo la vittoria ad Indian Wells. Dopo gli ottavi a Wimbledon, il periodo d’oro estivo continua in Amercia, dove batte ancora la canadese e la danese, Serena Williams in semifinale e infine Simona Halep in finale, portando a casa il primo 1000 in carriera a Toronto. In USA continua il periodo d’oro, con il terzo turno a Cincinnati, dove ha i primi problemi al polso, bissando lo stesso risultato a New York. Conclude l’anno con la finale persa a Tokyo, a 100 punti dalla top 10. Il 2016, si apre con la semifinale a Sydney, perdendo con la futura medaglia d’oro olimpica Puig ed uscendo agli ottavi con la Sharapova agli AO. Parte per i quarti di Fed Cup, dove batte la Germania, vincendo i due singolari, raggiungendo le semifinali contro la Repubblica Ceca. Alla prima partecipazione in Russia, raggiunge la sesta finale, perdendo contro Roberta Vinci a San Pietroburgo. Nonostante la sconfitta, raggiunge la posizione mondiale, ma salta tutta la stagione sul rosso, accusando problemi alla schiena. Il resto della stagione, eccetto una semifinale a S’Ertogenbosch, è un auntetico calvario, con vari tornei saltati per infortuni o uscite premature: il triste periodo ha inizio.

UN RIENTRO SPERANZOSO- Una giocatrice che ha bisogno di ritrovare il suo tennis d’attacco, oltre la sua forma fisica, come la stagione a cavallo tra il 2015 e il 2016, dove ha raggiunto il suo best ranking. Una classifica da riprendere e da riconquistare, partendo dal basso, ponendo fine agli infortuni e alle delusione, come le Olimpiadi a Rio mancate, dimenticando anche il mancato torneo di doppio misto con l’idolo Roger Federer. Un idolo come la Hingis, che Bencic spera di imitare, per dare speranza ad un paese ormai, abituato a vincere. Buon secondo turno Belinda, e che la Svizzera sia con te!

Mattia Esposito

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