Daniil Medvedev e la nuova frontiera della next generation

 

La scalata di Daniil Medvedev verso il gotha del tennis mondiale è di quelle che nessuno si aspettava, tutti con i binocoli puntati sui più eleganti e talentuosi Tsitsipas, Thiem, Zverev. Il 23enne tennista russo esattamente un anno fa era oltre la cinquantesima posizione mondiale ed era famoso più per le sue bravate (dal litigio con Tsitsipas, alle presunte allusioni razziste, alle monetine lanciate al giudice di sedia) che per le sue prodezze in campo.

Ora è il n.5 del mondo, ha conquistato il suo primo Master 1000 dopo aver perso due finali ed ha lasciato a bocca aperta addirittura uno come Novak Djokovic.“Mi è capitato raramente di avere di fronte un giocatore che riuscisse a servire praticamente due prime palle in modo costante nel match”, disse il serbo all’indomani della sconfitta con Daniil anticipando uno dei punti forti nel tennis del ragazzo dell’est Europa.

UN CARATTERE ESPLOSIVO, UN GIOCO PIATTO QUANTO EFFICACE  Dice di ispirarsi al connazionale Marat Safin che riesce in effetti ad emulare più per i comportamenti discutibili che per il suo gioco tutt’altro che spettacolare. Medvedev non è estroverso come Zverev, né elegante come Tsitsipas e nemmeno geniale come Dimitrov. Il suo è un tennis monotono, piatto, pulito “sciatto” lo definisce Tsitsipas, “ti mette a disagio”, dice di lui Nishikori. A tutto questo fa da contorno una fisicità che nulla c’entra con lo sport che pratica, alto e magrolino Daniil sembra essere capitato quasi per caso su di un campo da tennis. In un’era in cui si aspettano gli eredi di Federer e Nadal ed in cui si chiede a gran voce il ritorno di quel tennis da fioretto che sembra destinato a tramontare con il campione svizzero, Medved appare esattamente l’antitesi della next generation che stuzzica i palati fini.

UN TENNIS CHE “PREOCCUPA” I BIG  Proprio per questo il russo è la giovane leva che più fa tremare i veterani, per il suo gioco imprevedibile e poco comprensibile e soprattutto per quella capacità che ha di entrare nella mente dell’avversario fino a mandarlo in tilt, sua vera arma letale.

Su quale posto occuperà Daniil nel futuro tennis mondiale è presto sbilanciarsi, visto anche i tanti baby fenomeni che si sono smarriti per il circuito nell’ultimo decennio ma di sicuro il giovane russo ha tutte le carte in regola per sgambettare campioni ed aspiranti tali, fino a diventarlo lui stesso.

Lorenza Paolucci

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