Félix Auger-Aliassime, solidità e talento in formato Next Generation

Nell’ultimo torneo disputato, il Challenger di Drummondville, ha raggiunto la semifinale sconfitto dal connazionale Shapovalov, ma già da un paio di anni il nome di Félix Auger-Aliassime è sul taccuino di molti addetti ai lavori. Con questo risultato il canadese si è garantito il suo best ranking (347) e nella race delle ATP Next Gen Finals occupa la posizione numero 19.

Nato in Canada l’8 agosto 2000 (stesso giorno di un certo Roger Federer, un segno del destino?), Félix cresce a Montreal nel National Tennis Centre, centro dal quale sono usciti anche Raonic e Bouchard. Dopo un avvio part-time, all’età di 13 anni  comincia a lavorare intensamente e a dedicarsi a tempo pieno al tennis portando a casa i primi tornei, come l’Open Super 12 di Auray, in Francia.

L’esplosione vera e propria arriva nel 2016, anno in cui centra la finale del Roland Garros juniores (con ben tre canadesi ai quarti di finale) persa dopo aver gettato alle ortiche ben tre match point. Il ragazzo non si perde d’animo e qualche mese dopo diventa il terzo canadese della storia a conquistare un torneo dello slam juniores, alzando al cielo il trofeo dello US Open.

Il livello raggiunto dai suoi colpi sono da top 100 con un servizio molto potente e solido, i colpi molto precisi (rovescio bimane) e una copertura del campo da far invidia ai migliori. La sua struttura fisica inoltre sembra concepita apposta per il tennis odierno, alto 1,88m per 88 kg. Quello che più colpisce di Félix è il suo atteggiamento in campo, da veterano: non si perde mai d’animo dopo gli errori, mantiene sempre la calma e sa sempre cosa fare nei momenti critici. Si differenzia soprattutto dagli altri giovani anche per come approccia in risposta, cercando sempre di essere aggressivo per cominciare lui a comandare gli scambi.

In Canada il suo nome circola già da tempo con Raonic che si dice estasiato dai suoi colpi e Brad Gilbert sbalordito dal suo talento. A livello Challenger gli unici risultati degni di nota sono arrivati in casa propria, ma con la seminale appena raggiunta a Drummondville può veramente svoltare cominciando a sperare (meritatamente) in qualche wild-card per i tornei maggiori.

Rodella Alessandro

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