Ferrer il redivivo

David Ferrer è prossimo al ritiro dal tennis professionistico. La sua ultima partecipazione ad una competizione ufficiale avverrà in occasione del torneo di Madrid, che si terrà dal 3 al 12 di maggio. In questi giorni è impegnato nell’Atp 500 di Barcellona, dove si è già guadagnato il passaggio agli ottavi di finale. Nella prima sfida che ha disputato si è imposto nettamente sul più grande dei fratelli Zverev, lasciandogli la vittoria di soltanto quattro game nel complesso di due parziali giocati. Mentre oggi ha avuto la meglio in due set su Lucas Pouille. Il 37enne di Alicante può vantare una discreta tradizione a livello di risultati in questa manifestazione: in ben quattro occasioni ha raggiunto la finale (battuto in ogni circostanza da Nadal). In questi ultimi scampoli di carriera è plausibile che voglia dare il massimo, al fine di celebrare nel migliore dei modi il suo allontanamento dai campi da gioco. Del suo comportamento ha sempre colpito l’umiltà e la capacità di rimanere al di fuori della ribalta mediatica, riuscendo a concentrarsi prevalentemente sulla vita da atleta professionista. Tutto ciò nonostante sia stato un giocatore di primissimo piano, che si è inserito per diverso tempo tra i migliori del circuito, raggiungendo la posizione numero tre del ranking mondiale. In una recente intervista, rilasciata ad un quotidiano spagnolo, ha parlato della sua carriera e di come vorrà affrontare le ultime apparizioni: “Per essere una leggenda non si può vincere un solo Major. Bjorn Borg, John McEnroe, Roger Federer, Novak Djokovic e Rafael Nadal ne hanno vinti diversi e per questo motivo sono considerati tali. Ciò non significa che io non sia stato un grande giocatore, mi sono sempre considerato un tennista di talento. A proposito del torneo che sta disputando a Barcellona, non ha negato di considerarlo uno dei suoi preferiti: “E’ una delle competizioni che preferisco e non averla vinta mi rende triste, ma cercherò di godermi ogni momento di questa esperienza. Venivo qui con i miei genitori quando ero piccolo ed ho dei bellissimi ricordi.” Relativamente alla vittoria del Masters 1000 di Parigi-Bercy del 2012, il suo primo titolo di rilievo conquistato in carriera, ha affermato: “Il 2012 è stato probabilmente il migliore anno da tennista. Mi sentivo bene e sapevo che prima o poi avrei raggiunto un trofeo importante. Riguardo il suo ritiro, infine, ha dichiarato: “In questi 14 anni da professionista ho giocato a tennis ed ho imparato molte cose su quest’attività, tuttavia, ci sono cose che ancora non ho vissuto personalmente e non appena mi ritirerò avrò modo di conoscerle. Avrò modo magari di imparare più cose sulla vita, fare un altro sport ed essere un buon padre, cercando sempre di rimanere in contatto con il tennis.”

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