Il ritorno di Viktor Troicki

Viktor Troicki torna in campo dopo aver scontato la squalifica di un anno per non essersi sottoposto ad un prelievo di sangue. Scopri i retroscena della vicenda...

Viktor Troicki comincia a distinguersi nel tennis professionistico nel 2007 ottenendo ottimi risultati nei tornei Challenger e la semifinale al torneo ATP di Umago. Due anni dopo il serbo compie il salto di qualità raggiungendo la ventiquattresima posizione nel ranking ATP e vincendo con la squadra serba la Word Team Cup di Düsseldorf. Nel 2010 la Serbia vince la sua prima Coppa Davis. In questo storico successo è Troicki ad essere acclamato come eroe nazionale per aver superato il francese Michael Llodra con il risultato di 6-2; 6-2; 6-3. Nello stesso anno il serbo conquista il suo primo titolo ATP 250 a Mosca. Troicki è ormai pronto per mettersi in mostra anche nei tornei del Grande Slam. Nel 2011 infatti, grazie al raggiungimento del terzo turno agli Australian Open e del quarto turno al Roland Garros, riesce a diventare il numero 12 della classifica ATP. A luglio del 2013 il tennista serbo viene squalificato dall’ITF per 18 mesi, per essersi rifiutato di fornire i campioni di sangue ai controlli del torneo di Montecarlo. Una storia ancora controversa che il serbo non ha accettato sostenendo che la dottoressa Elena Gorodilova gli avrebbe permesso di rinviare di un giorno i test, a causa delle condizioni di salute non impeccabili. A pochi giorni dall’accusa il tennista ha dichiarato: “il medico responsabile del test mi ha visto pallido e mi ha detto che avrei potuto saltare il controllo scrivendo una lettera di spiegazione all’ITF. Mi ha dettato la lettera e mi ha lasciato andare, era molto disponibile e comprensiva”. Viktor è riuscito solo ad ottenere uno sconto di 6 mesi sulla pena e ad un anno dal suo stop torna in campo con una wildcard nel torneo di Gstaad. Prima del suo rientro ha rilasciato un’intervista nella quale è tornato ad attaccare la dottoressa Elena Gorodilova: “per me è pazzesco che lei sia ancora al suo posto. L’ho incontrata solo il giorno dell’appello e le bugie che ha detto su di me e il mio allenatore mi hanno davvero ferito, colpito. Sarà difficile per me dimenticare questa storia. So che ha dovuto farlo per preservare il proprio lavoro, ma credo sarebbe comunque stato meglio per tutti se avesse detto la verità”. Inoltre il tennista serbo ritiene che se fosse stato un top 5 non avrebbe ricevuto lo stesso trattamento: “i top ricevono molta più protezione, trattamenti di favore”. Dimenticare l’accaduto non sarà facile, ma a Troicki non resta che ripartire: “mi sento decisamente affamato, voglio tornare più forte di prima. Non sono spaventato ma certo ho qualche dubbio, credo sia normale un po’ di pressione dentro di me”. La paura del ritorno in campo a un anno dalla terribile vicenda è stata brillantemente superata, Troicki ha infatti sconfitto, contro i pronostici, Dominic Thiem con il risultato finale di 7-6; 6-4.

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