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Karen Khachanov, la nuova speranza del tennis russo

Solo un anno fa Karen Khachanov disputava la prima edizione delle Next Gen ATP Finals di Milano e, sorprendentemente, veniva eliminato nella fase a gironi. Ad oggi il russo non potrebbe prendere parte al torneo a causa dell’età, ma nel giro di dodici mesi il suo livello è salito in maniera vertiginosa.
Ben tre titoli vinti in stagione, tutti su cemento indoor, a Marsiglia, Mosca e soprattutto Parigi Bercy. Il potenziale di Khachanov è già noto al pubblico da anni, sin dal circuito giovanile, ma affermarsi ad alti livelli richiede una costanza e una solidità mentale che non tutti hanno.
A 22 anni, il russo sembrava far fatica a sfondare quel muro che separa i buoni giocatori dai top player nonostante avesse più volte dato prova di gran carattere: impossibile dimenticare il match contro Rafael Nadal agli US Open, perso in 4 set lottatissimi. Le occasioni sprecate da Khachanov sono state fin troppe e l’esperienza del maiorchino alla fine si è rivelata decisiva, ma i miglioramenti del moscovita erano palesi, sotto ogni aspetto del gioco.

Karen Khachanov

In questo 2018 sono arrivati i primi piazzamenti nei tornei di maggior rilievo: ottavi sia al Roland Garros, in cui perse al quinto set da Zverev, che a Wimbledon, sconfitto solamente da uno scatenato Novak Djokovic. Semifinale anche nel Masters 1000 di Montreal, persa contro il futuro campione Rafael Nadal. I risultati non sono mancati, tuttavia una vittoria così importante come quella di Parigi Bercy sembrava ancora piuttosto lontana. Impossibile parlare di fortuna dato il calibro degli avversari affrontati e sconfitti: John Isner, Sascha Zverev, Dominic Thiem e Novak Djokovic. Il suo tennis potente e aggressivo, accompagnato da uno stato psicofisico ottimale, si è adattato perfettamente al cemento indoor di Bercy. Il torneo francese spesso è protagonista di grandi sorprese, sia a causa della posizione nel calendario, a stagione quasi conclusa, sia per l’avvicinarsi delle Finals. Ciò che è certo è che la motivazione di Djokovic in finale non era minore del solito, ma ha trovato dall’altra parte del campo un giocatore semplicemente ingiocabile.

Nella gioia della vittoria, per Karen la stagione potrebbe chiudersi con un po’ di rammarico per la mancata qualificazione alle ATP Finals di Londra. Con i forfait di Juan Martin del Potro e Rafael Nadal, il russo, 11esimo nella Race, rimane fuori di un solo posto dal Master e potrà presentarsi solamente come primo alternate.
Comunque vada, Khachanov non può che ritenersi soddisfatto da questa splendida stagione, iniziata al numero 45 del mondo e chiusa al numero 11; da un solo titolo ATP a ben quattro, incluso un Masters 1000. Probabilmente questo è solo l’inizio di una grande carriera che in Russia, almeno al maschile, era attesa dai tempi di Marat Safin.

Andrea Lombardo

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