La rincorsa di Elena Vesnina

Nella finale con la Kuznetsova non parte con i favori del pronostico. Per la 30enne di Sochi saranno cruciali le percentuali con il servizio, da sempre il fondamentale dove ha più difficoltà

Il giorno più importante della carriera di Elena Vesnina è quasi arrivato. Domani la russa scenderà in campo contro Svetlana Kuznetsova nella finale di Indian Wells. Nella settimana californiana la numero 15 del mondo ha messo in mostra il suo miglior tennis. Quindi la sua presenza nell’ultimo atto del “quinto Slam” è più che meritata.

IL PERCORSO – La quattordicesima giocatrice del seeding, dopo il bye al primo turno, ha esordito con Shelby Rogers. Una partita senza dubbio alla sua portata, infatti Vesnina si è imposta 6-4, 7-5. Il turno seguente è stato molto più ostico per lei, dato che è stata a un passo dall’eliminazione. Le sono serviti tre set per piegare la resistenza di Timea Babos (6-4, 1-6, 6-4). A questo punto del torneo gli esperti hanno legittimamente pronosticato la sua eliminazione, dato che dall’altra parte della rete c’era Angelique Kerber. La 30enne di Sochi, invece, ha schiantato con un doppio 6-3 la vincitrice degli ultimi US Open. Questo è il match della svolta, quello che le ha permesso di trovare l’autostima indispensabile a certi livelli. I due incontri successivi l’hanno confermato, infatti a pagarne le conseguenze sono state Venus Williams e Kristina Mladenovic.

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L’ULTIMO ATTO – Nella finale con la Kuznetsova non parte con i favori del pronostico. La rivale ha già disputato, ma soprattutto, vinto partite e tornei prestigiosi (US Open 2004 e Roland Garros 2009). Per la Vesnina saranno cruciali le percentuali con il servizio, da sempre il fondamentale dove ha più difficoltà. Inoltre dovrà attaccare l’avversaria sul lato debole, quello del rovescio. I precedenti dicono uno pari.

IL 2016 – L’acuto della Vesnina in questa edizione di Indian Wells non è casuale. La sua rincorsa verso la finale di domani sera è iniziata nella passata stagione. I traguardi che ha raggiunto parlano chiaro: la semifinale di Wimbledon, dove non ha potuto nulla con Serena Williams (2-6, 0-6); e un paio di mesi prima la finale persa con Sloane Stephens sulla terra di Charleston.

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