Nick Kyrgios ed il suo esame di maturità

Il suo 2016 non era terminato nel migliore dei modi, con una squalifica che gli aveva privato di disputare gli ultimi tornei stagionali, il tutto a causa del suo comportamento in campo, sempre all’ordine del giorno quando si parla di Nick Kyrgios. Il nativo di Canberra sembra aver imparato dai suoi sbagli ed è finalmente motivato a raggiungere la definitiva maturità tennistica, ponendo fine alle critiche nei suoi confronti.

LA MATURITA’ – La prima cosa che conta nel tennis è la maturità, un tennista prima di formarsi fisicamente deve farlo mentalmente, poiché la maggior parte dei successi di un campione arrivano grazie ad una gran stabilità mentale unita ovviamente ad una buona preparazione fisica. All’australiano il talento di certo non manco, in varie occasioni ha dimostrato di poter battere chiunque, come dimostra la vittoria su Nadal a Wimbledon 2014 o il doppio successo su Djokovic in questa stagione. Questa stagione è determinato a far bene e lo dimostrano anche i recenti risultati: quarti di finale ad Indian Wells e semifinale a Miami, entrambe partite perse da Roger Federer. Al termine della partita con lo svizzero ha dichiarato: “Mi sono impegnato tanto ogni giorno. Non è stato facile. Ho un grande team con me. Ogni volta che siamo sul campo d’allenamento cerchiamo di divertirci. Il mio tabellone è stato incredibilmente duro questa settimana. Karlovic al terzo turno, avrei potuto perdere lì. Poi Goffin, Zverev e Federer. Forse se avessi giocato due partite più semplici avrei potuto spuntarla oggi. Chi lo sa? Il mio livello di tennis è sempre stato alto, ma mentalmente sto lottando punto su punto ed è questo che sta facendo la differenza.” Dunque un gran team è la chiave del successo, con un Lleyton Hewitt che veglia sempre sul buon Kyrgios e pronto ad indirizzarlo verso la strada giusta per il successo.

LA SFIDA – Due i precedenti tra i due(uno solo quello disputato), a Madrid nel 2015 si era imposto l’australiano, sempre in tre tiebreak, in una partita tiratissima fino all’ultimo punto. Due anni dopo la storia si ripete, ma con un esito diverso, Miami 2017, partita conclusasi in tre tiebreak, ma stavolta è stato l’elvetico a spuntarla, più cinico nei momenti chiave e bravo ad innescare tutte le bombe al servizio del suo avversario. D’altro canto Kyrgios può rammaricarsi per quel break subito sul 5-3 del primo set o per i vari set point con il servizio avuti. La seconda frazione è un thriller, con lo svizzero che non sfrutta 2 match point, prima poi di perdere il set per 11-9 al tie break. Il terzo e decisivo parziale è sempre deciso al fotofinish, con il tennista aussie non in grado di sfruttare mini break, finendo poi per regalare la partita al suo avversario con un doppio fallo.

TIRANDO LE SOMME – Vedendo il bicchiere mezzo pieno è stato un ottimo Kyrgios, anche al di sopra delle aspettative, bravo a non demoralizzarsi dopo il primo set, altrettanto bravo a conquistare il secondo set, dove la tensione poteva giocare un brutto scherzo ma grazie a dei colpi superbi è riuscito a far sua la seconda frazione. Certo il tifo “calcistico” non ha sicuramente aiutato il nativo di Canberra, con boati ad ogni punto del suo avversario e fischi che piovevano sul povero Kyrgios. La racchetta distrutta al termine dell’incontro testimonia tutta la frustrazione di quel momento ed alla fine dei giochi può esser considerata come un’occasione sprecata per conquistare la sua prima finale in un 1000, ma per sua sfortuna dall’altra parte della rete c’era un Federer inarrestabile. Ora testa alla Davis, che con quel team resta attualmente l’obiettivo stagionale di Kyrgios e compagni.

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