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W per vendetta della Wozniacki: fine della crisi in punta di piedi

La danese Caroline Wozniacki, classe 1990, è tornata in grande spolvero. A Istanbul ha battuto in finale la nostra Roberta Vinci, n°24 del ranking, in appena 67 minuti di gioco a senso unico. Il primo sigillo stagionale, nonché il 22esimo titolo nella sua carriera, serviva all’umore più che al palmares. Dopo le brutte uscite di scena in quei maledetti Slam che non è ancora riuscita a vincere, la bella giocatrice nordica sembra finalmente fuori dalla crisi che stava attanagliando la sua fortunata carriera. Caroline infatti è la quarta tennista in attività ad aver vinto più tornei nel circuito WTA, dietro alle Sorelle Williams e a Maria Sharapova. Conquistò il trono del mondo femminile del tennis con la vittoria del torneo di Pechino nel 2010, mantenendolo poi ininterrottamente per 14 mesi.Un dominio che ai più fece storcere il naso, essendo la Wozniacki una regolarista, che lascia ben poco allo spettacolo. Una giocatrice inchiodata alla linea di fondo che tatticamente punta molto sull’errore avversario. Ecco perché Gianni Clerici (citiamolo oggi che è anche il suo compleanno) in un suo articolo la defì la “robottina”, per rimarcarne il gioco regolare da gran lavoratrice di fondo campo. Dopo aver abbandonato la prima posizione all’Australian Open 2012, è stato un declino. Da un anno e mezzo Caroline era l’ombra della Wall-zniacki, scelta per la copertina della Media Guida WTA per illustrare lo slogan “Strong is beautiful”. Resta finora la sua migliore prestazione a livello Slam la finale dello Us Open 2009, quando si arrese a Kim Clijsters. Un fulmine isolato, se si pensa che nelle successive 10 apparizioni a livello Major ha conquistato “soltanto” semifinali e due quarti (ricordiamola in Francia 2010, battuta dalla nostra Schiavone, e in Australia 2012, sconfitta dalla Clijsters).
Adesso invece sembra tornata la motivazione. Il dritto è sempre più lungo, incrociato e aggressivo. E c’è una nuova fiducia nel suo marchio di fabbrica: il rovescio lungo linea. Anche il movimento del servizio sembra notevolmente migliorato. Pare, insomma, che abbia finalmente messo in pratica tutte le modifiche, le innovazioni, i suggerimenti che i nuovi coach con i quali sta lavorando hanno cercato di apportare al suo tennis. Lavoro fisico, mentale ma è ovvio che adesso Caroline stia dedicando forzatamente l’attenzione a se stessa al 100 %. D’altra parte si sa come gioco e amore non vadano di pari passo. Ecco infatti che per un successo sul campo, corrisponde una sventura all’altare. La danese è stata lasciata dal campione di golf Rory Mcllroy alla vigilia delle nozze (il detto però non vale per lui che sta dominando il British Open, il “Wimbledon” del golf).
 
Era ormai tutto pronto. Era stata scelta sia la data, sia la location ed erano state già inviate le partecipazioni a parenti e amici. Non deve essere stato facile per la tennista vedere infrangere il suo sogno a un passo dalla realizzazione. Dopo due anni insieme, se pur tormentati, ma con un fidanzamento ufficiale in Australia (nella notte di Capodanno), la storia è finita e non sembra ancora sia stata digerita. Con una punta di acidità ha infatti postato sul suo profilo Instagram una foto con abito sexy e tacco 12 con sagace didascalia: “Finalmente dopo 3 anni posso tornare a mettere i tacchi”. Foto poi prontamente rimossa. Era troppo spudorato il riferimento alla statura del suo ex fidanzato (1,75), solo di qualche centimetro più bassa di quella della ex N.1 del mondo WTA. Chissà se la vittoria in Turchia fortemente voluta sarà per lei un rilancio a testa alta e una decisa iniezione di fiducia in vista dell’estate sul cemento americano. Sfumato il sogno, adesso è forte il desiderio di tornare in vetta al tennis femminile. E noi la aspettiamo.

Simona Cortopassi

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