L’addio sul Philippe-Chatrier
Richard Gasquet ha scelto il palcoscenico più prestigioso del tennis francese per dire addio alla sua carriera: il Roland Garros, davanti al pubblico di casa, nel leggendario stadio Philippe-Chatrier. A 38 anni e dopo oltre vent’anni nel circuito, il tennista di Béziers ha chiuso la sua carriera contro Jannik Sinner, attuale numero 1 del mondo, in una cornice che ha reso l’addio ancora più significativo.
“Ho pensato a questo giorno per tanto tempo”, ha dichiarato visibilmente emozionato, “mi ricordo quando da piccolo venivo qui con mio papà a vedere le partite. È fantastico chiudere la mia carriera su questo campo”. Un commiato carico di ricordi e gratitudine: “Grazie alla mia famiglia, ai miei genitori che mi hanno sostenuto sin da quando ho iniziato a giocare in un piccolo club del sud della Francia”, ha aggiunto, rivolgendosi anche alla madre presente sugli spalti.
Una carriera segnata dall’eleganza
Gasquet non ha mai conquistato un titolo del Grande Slam, ma ha lasciato il segno grazie al suo stile elegante e al rovescio a una mano, tra i più apprezzati nel tennis moderno. Nonostante abbia vissuto l’epoca di Federer, Nadal, Djokovic e Murray – mostri sacri che spesso gli hanno sbarrato la strada – ha saputo ritagliarsi un posto nel cuore degli appassionati. “Ho giocato contro i più grandi, in stadi iconici come Wimbledon e Roland Garros. Ho avuto la fortuna di restare a lungo nel circuito, ed è qualcosa che porterò sempre con me”, ha raccontato in conferenza stampa, sottolineando quanto il tennis abbia permeato ogni aspetto della sua vita.
Il tributo dei colleghi e l’eredità lasciata
La Federazione francese ha voluto celebrare Gasquet con una cerimonia speciale. Durante l’omaggio sul centrale parigino, è stato proiettato un video commemorativo con messaggi di affetto da parte di colleghi e amici: Novak Djokovic, Jo-Wilfried Tsonga, Gaël Monfils, Gilles Simon e perfino Rafael Nadal, che lo ha battuto in tutti e 18 gli scontri diretti.
Per Gasquet, l’apice della carriera resta la vittoria in Coppa Davis: “Giocare a Lille davanti a 28.000 persone è stato il momento più emozionante e stressante della mia carriera. Lo porterò sempre nel cuore”. Emozioni che, ha ammesso, difficilmente potranno essere eguagliate da qualunque altra esperienza.
Un futuro ancora legato al tennis
Anche se ha deciso di fermarsi, Gasquet non intende abbandonare la racchetta. “È strano pensare che domani non ci sarà più il recupero, l’allenamento, la pressione delle partite. Ma continuerò a giocare per piacere, come facevo da bambino. Il tennis è la mia passione e continuerà ad accompagnarmi”.
Nonostante gli acciacchi e una stagione segnata dagli infortuni, il francese si è detto soddisfatto di aver concluso la sua carriera in condizioni dignitose: “Sono felice di non aver finito distrutto fisicamente. Alcuni smettono quando ormai non ce la fanno più. Io ho scelto di fermarmi ora, con il ricordo di due buoni tornei: uno vinto a Montecarlo e uno qui a Parigi”.
Il saluto di un gentiluomo del tennis
“È il momento giusto. Non avrei potuto sognare un addio migliore”, ha concluso. Dopo più di 900 partite giocate, 16 titoli ATP e innumerevoli emozioni regalate, Richard Gasquet lascia il tennis professionistico con la stessa classe con cui ha sempre calcato i campi: in punta di piedi, ma con la consapevolezza di aver vissuto intensamente ogni scambio.