Il fair play di Carlos Alcaraz ha fatto il giro del mondo durante il match degli ottavi di finale del Roland Garros contro Ben Shelton. Il campione spagnolo, dopo aver battuto l’americano per 7-6(8), 6-3, 4-6, 6-4 e guadagnato l’accesso ai quarti di finale dove affronterà Tommy Paul, ha dimostrato ancora una volta perché sia considerato non solo un fenomeno tennistico, ma anche un esempio di sportività.
Il momento che ha emozionato Parigi
L’episodio che ha catturato l’attenzione di tutti è avvenuto all’inizio del secondo set, quando Alcaraz ha lanciato la racchetta per tentare una risposta disperata. Tutti – Ben Shelton, il giudice di sedia e il pubblico – pensavano che lo spagnolo avesse conquistato il punto. Ma Alcaraz ha fatto qualcosa di straordinario: ha ammesso spontaneamente che il colpo era irregolare.
“Devo dire che ho pensato: ‘Ok, potrei non dire nulla’, ma mi sarei sentito in colpa se non avessi detto nulla”, ha spiegato il 21enne murciano nella conferenza stampa post-partita. “Si tratta di questo: se so di non aver fatto o di aver fatto una cosa sbagliata, colpi sbagliati o un colpo illegale, devo dirlo. Devo essere onesto con me stesso, devo essere onesto con Ben, con tutti”.
La filosofia dello sport secondo Alcaraz
Per il numero due del mondo, questo gesto rappresenta l’essenza stessa dello sport: “Penso che lo sport sia o dovrebbe essere così, essere leale con l’avversario, con te stesso. L’ho detto perché, come ho detto, sapevo che era un colpo illegale. Non dovrebbe essere permesso, ecco perché l’ho detto”.
La sportività è stata reciproca durante tutto l’incontro. Alcaraz ha rivelato un episodio analogo: “All’inizio del primo set, Ben ha avuto un’altra cosa: sul servizio ha toccato la rete. L’arbitro non l’ha detto, e lui mi ha chiesto: ‘Possiamo ripeterlo se vuoi’. È questione del rispetto che abbiamo l’uno per l’altro, e penso che lo sport in generale dovrebbe essere così”.
L’analisi tattica della vittoria
Dal punto di vista tecnico, Alcaraz ha dimostrato la sua maturità tennistica nell’affrontare un avversario completamente diverso rispetto al turno precedente contro Dzumhur. “Oggi sono stato davvero concentrato e ho cercato di mostrare il mio buon tennis, giocando aggressivamente, giocando ottimi colpi”, ha dichiarato lo spagnolo.
Il primo set si è rivelato cruciale per l’economia del match: “È stato davvero importante vincere quel primo set. È stato molto equilibrato. Lui ha avuto palle set, avrebbe potuto vincerlo, quindi sarebbe stato ancora più duro se avessi perso quel primo parziale”.
L’evoluzione contro i grandi servitori
Alcaraz ha anche riflettuto sulla sua crescita nell’affrontare i grandi battitori del tour: “Onestamente non ricordo contro quale grande battitore ho giocato per primo quando sono arrivato nel tour. Ricordo che all’inizio non mi piaceva giocare contro Zverev, per esempio, o contro questi ragazzi che hanno un servizio davvero solido e giocano da fondo campo”.
La sua evoluzione è evidente: “Ora non mi dà fastidio, onestamente, perché credo nella mia risposta. Per esempio oggi mi sono sentito benissimo nel rispondere, quindi non è stato affatto un problema per me”.
Verso i quarti: la sfida con Tommy Paul
Il prossimo ostacolo sulla strada verso la semifinale sarà Tommy Paul, avversario che Alcaraz rispetta profondamente: “Ricordo che ogni partita che ho giocato contro di lui è stata davvero dura. È stato davvero difficile. Negli Slam, nei Masters 1000 e in tutti i tornei che ho giocato contro di lui non è stato per niente facile. Ho perso parecchie partite contro di lui”.
Lo spagnolo si aspetta uno spettacolo: “Penso che per la gente sarà una partita davvero interessante da guardare, perché ogni volta che giochiamo l’uno contro l’altro, alziamo il nostro livello al massimo. Facciamo scambi davvero buoni, punti buoni”.
Il riconoscimento per Shelton
Nonostante la sconfitta, Alcaraz ha voluto rendere omaggio al suo avversario: “Penso che abbia un gioco davvero bene per giocare sulla terra battuta, onestamente. Ha capito come giocare sulla terra e penso che possa giocare a un livello davvero alto su questa superficie”.
L’episodio del fair play di Alcaraz al Roland Garros rimarrà nella storia non solo per il gesto in sé, ma per il messaggio che trasmette: in un’epoca dove spesso prevale la vittoria a tutti i costi, il campione spagnolo dimostra che l’onestà e il rispetto rimangono i valori fondamentali dello sport.