Un inizio in salita, poi la svolta mentale e fisica
Matteo Arnaldi ha scritto una pagina memorabile della sua carriera al Roland Garros. In uno dei match più intensi del primo turno, l’azzurro ha ribaltato una situazione quasi disperata, rimontando due set di svantaggio contro Felix Auger-Aliassime, ex numero 6 del mondo, e conquistando la vittoria dopo oltre quattro ore di battaglia.
All’inizio della sfida, tutto sembrava volgere al peggio: problemi al servizio, fastidi alla spalla e un avversario in stato di grazia hanno messo Arnaldi all’angolo. “Non riuscivo a trovare il mio tennis, non spingevo ed ero sempre sotto pressione”, ha ammesso con sincerità. Ma è stato proprio in quel momento che il ligure ha cambiato passo, trovando dentro di sé una forza mentale rara. “A fine secondo set sono uscito dal campo e mi son detto di ripartire e fare semplicemente il mio gioco”, ha raccontato. Da lì, la svolta.
Una questione di testa (e di gambe)
Il match è diventato una lunga maratona di nervi, colpi e resistenza. Arnaldi ha saputo riorganizzarsi anche tatticamente, mirando alle difficoltà del canadese sul rovescio e trovando maggiore continuità al servizio. “Appena ho trovato continuità al servizio e ho iniziato a mettere pressione da fondo, ho preso fiducia e lui è andato in difficoltà”, ha spiegato nel post-partita.
Ma il vero segreto del suo successo è stato la tenuta mentale e fisica. “Mi piace giocare al quinto set, mi sento forte fisicamente e quando arrivo in quei momenti so che posso fare la differenza”, ha sottolineato, rivelando una predisposizione naturale per le sfide più lunghe e complesse. Non a caso, ha aggiunto: “Sceglierei il cemento per la partita della vita, ma il tre su cinque mi piace. Negli Slam posso fare la differenza”.
Ora il derby azzurro con Cobolli
La vittoria su Auger-Aliassime, una delle più prestigiose della sua carriera, ha proiettato Arnaldi al secondo turno dove lo aspetta un altro italiano, Flavio Cobolli. Un derby che si preannuncia intenso, con il romano reduce dal trionfo ad Amburgo e in grande fiducia. “Sarà un match tosto, Flavio sta giocando bene”, ha riconosciuto Arnaldi, consapevole dell’equilibrio nei precedenti (tre vittorie per lui su quattro incontri).
Con questo successo, Arnaldi non solo avanza nel tabellone, ma dimostra una crescita che va oltre i risultati. Ha mostrato di saper soffrire, reagire e vincere in condizioni difficili, qualità che fanno la differenza nei grandi tornei. E Parigi, ora più che mai, sembra il palcoscenico perfetto per il suo salto di qualità.