Barbara Rossi risponde alle critiche sulla telecronaca di Sinner: “Non tifo, racconto”

Barbara Rossi replica alle critiche ricevute durante la finale tra Sinner e Alcaraz al Roland Garros: “Non tifo, racconto. Il telecronista deve essere equilibrato”.
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La finale del Roland Garros tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz resterà nella memoria degli appassionati come una delle partite più intense e spettacolari degli ultimi anni. Un duello epico, cinque set di emozioni, colpi da fuoriclasse e un finale al cardiopalma, che ha incollato allo schermo milioni di telespettatori, anche grazie alla trasmissione in chiaro. Ma tra i protagonisti di questa serata storica, oltre ai due fuoriclasse in campo, c’è anche chi ha raccontato l’evento con passione e competenza: Barbara Rossi, storica voce del tennis per Eurosport e Sky, finita però nel mirino di alcune critiche sui social.

Lo stile asciutto e la scelta dell’equilibrio

Barbara Rossi, ex tennista professionista e oggi stimata commentatrice, ha scelto ancora una volta la via della professionalità e dell’equilibrio, in un contesto sempre più polarizzato. Il suo stile, noto e apprezzato dagli appassionati, è rimasto fedele al principio di equidistanza: “Se devi fare una telecronaca devi essere equilibrato, non devi fare il tifoso. Abbiamo esaltato i punti dell’uno e dell’altro, nel racconto bisogna essere bilanciati”, ha affermato in un’intervista a Fanpage.it.

Una posizione che però ha generato malumori tra i telespettatori meno esperti, molti dei quali si sono riversati sui social per accusarla di “non tifare abbastanza” per Sinner. Una critica che Rossi respinge con garbo: “Ognuno la vede come vuole, ma anche Caressa era stato criticato per il tifo per l’Italia. Noi abbiamo commentato la prima finale che ha vinto Sinner in Australia e ci siamo emozionati. Speravo vincesse Sinner, ma ho cercato di essere imparziale e professionale”.

Una partita da leggenda, un’occasione per crescere

La finale tra Sinner e Alcaraz non è stata solo una sfida sportiva, ma un vero e proprio spartiacque per il tennis italiano. “È stata una finale tra due fenomeni. Jannik sembrava poter avere delle difficoltà sulla terra ed è stato eccezionale”, ha raccontato Rossi, sottolineando il livello straordinario di entrambi i giocatori. Nonostante l’amarezza per la sconfitta, la commentatrice ha evidenziato la maturità dimostrata da Sinner e il livello raggiunto: “Ha perso solo per un punto. Il super tie-break di Alcaraz è stato da antologia”.

Rossi ha anche commentato il calo fisico dell’azzurro, vero spartiacque del match: “Quando cala di fisico è molto complicato fare il gioco che lui vuole fare. Hai visto come si muoveva al quinto?”.

Il pubblico e il tifo francese: Alcaraz conquista con lo spettacolo

Uno degli aspetti più discussi del match è stato il tifo sfacciatamente schierato del pubblico francese a favore di Alcaraz. Anche Sinner ha fatto riferimento a questo clima, e Rossi ne ha spiegato le ragioni: “Il problema è che Alcaraz piace al pubblico francese, che ama i colpi spettacolari. Chi non è proprio esperto di tennis non riesce a capire la forza di Sinner, poi vede quei colpi di Alcaraz e lo applaude”.

Una dinamica già vista, come nella celebre finale di Francesca Schiavone, e che non ha influito sul risultato, secondo la commentatrice: “Comunque non ha perso perché aveva il pubblico contro”.

Il tennis italiano cambia pelle: da sport di nicchia a fenomeno popolare

Questa finale segna anche un passaggio simbolico: il tennis non è più uno sport di nicchia. Con la trasmissione in chiaro e gli ascolti da record, il match Sinner-Alcaraz ha definitivamente consacrato la disciplina nel cuore del grande pubblico. Ma con l’allargamento della platea arrivano anche nuove sfide per i professionisti del racconto sportivo. “Purtroppo però con l’ampliamento della platea si è appesantito il clima”, osserva Rossi.

In un contesto in cui si confonde facilmente la cronaca con il tifo, Barbara Rossi ribadisce con fermezza il suo ruolo: “Il telecronista deve essere equilibrato, altrimenti metti un tifoso che commenta la partita. Questo è il mio modo di vedere”. E anche senza voce a fine partita, la sua scelta rimane la stessa: raccontare con lucidità, per chi il tennis lo conosce, ma anche per chi inizia ad appassionarsi ora.

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