Mattia Bellucci: “Non me la sento di paragonare Draper a Sinner e Alcaraz”

Mattia Bellucci cede in quattro set a Jack Draper al Roland Garros. Le loro parole dopo il match, tra aneddoti ironici e paragoni con i top della classe.
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Un match in salita per Bellucci dopo un primo set di qualità

Mattia Bellucci ha affrontato un ostacolo durissimo al primo turno del Roland Garros, cedendo in quattro set contro il numero 5 del mondo Jack Draper. L’incontro si è chiuso con il punteggio di 3-6 6-1 6-4 6-2, in una gara che ha visto l’azzurro partire forte per poi cedere il passo alla maggiore solidità e potenza del britannico.

Il ventitreenne di Busto Arsizio ha offerto un’analisi lucida e sincera nel post-partita, riconoscendo la forza dell’avversario ma anche i propri spunti positivi: “A prescindere dal primo set, mi sono reso conto di averlo messo maggiormente in difficoltà rispetto al match disputato a Tokyo lo scorso anno”. L’obiettivo, ha aggiunto, è trovare “una certa continuità, riuscendo a replicare il livello del primo set anche se in misura minore”.

Il colpo istintivo e lo stile personale

Durante il match, Bellucci ha attirato l’attenzione anche per un servizio da sotto eseguito in un momento delicato: il set-point. Una scelta che ha fatto discutere, ma che per il tennista italiano non ha nulla di irrispettoso: “Tanti lo trovano irrispettoso, io assolutamente no. Alcune volte è una scelta strategica, oggi è stato puro istinto. L’ho visto lontano e ho provato”. Questo gesto racconta molto del suo stile estroverso e imprevedibile, tratti che lo rendono un personaggio originale nel panorama ATP.

L’analisi su Draper: “Dominante, ma non paragonabile a Sinner o Alcaraz”

Bellucci non si è sottratto a un confronto con i giganti del circuito, ma ha evitato accostamenti forzati: “Non me la sento di fare paragoni con Alcaraz o Sinner”, ha dichiarato, sottolineando però come in alcune fasi del match “Draper mi è sembrato veramente pesante, nel senso di difficile da affrontare. Efficace”. Una lucidità che testimonia la sua maturità, così come la consapevolezza del lavoro ancora da fare.

Un tennista con cultura e introspezione

Al di là del campo, Bellucci ha mostrato un lato intellettuale raro tra gli atleti della sua età. Appassionato lettore, ha citato tra i suoi autori preferiti Dostojevski e Murakami, rivelando una passione per la storia e il cinema. “Provo ad informarmi”, ha detto, “anche se su altre cose sono particolarmente pigro”. Una nota di umanità che completa il ritratto di un atleta fuori dagli schemi.

Draper, tra forza in campo e ironia fuori

Dal canto suo, Jack Draper ha conquistato il pubblico non solo per la rimonta in campo, ma anche per l’ironia disarmante con cui ha affrontato la conferenza stampa post-partita. Alla domanda sui controlli antidoping, ha risposto: “A volte spingi così forte che ti scappano i peti e sei proprio accanto a loro”, provocando risate tra i giornalisti. Ha poi mostrato empatia per gli addetti: “È un lavoro duro anche per loro… alla fine provo dispiacere anche per quella persona”.

Un episodio che ha messo in luce la personalità genuina del 23enne britannico, capace di affrontare con leggerezza anche i momenti più imbarazzanti del tennis professionistico. La vittoria su Bellucci, la prima in carriera al Roland Garros, rappresenta un ulteriore passo avanti per un talento ormai consolidato nel gotha del tennis mondiale.

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