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All’indomani della battaglia epica persa da Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz nella finale del Roland Garros, Paolo Bertolucci interviene con tono schietto e ironico per difendere il numero uno del mondo, ribattere alle critiche e lanciare qualche frecciatina pungente, soprattutto ai cugini francesi. Ospite a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, l’ex tennista ha toccato diversi temi, dalla reazione del pubblico parigino fino alla provocatoria proposta lanciata da Adriano Celentano.
“Sinner distrutto, ma già pronto a ripartire”
Dopo oltre cinque ore e mezza di tennis ad altissimo livello, la sconfitta contro Alcaraz ha lasciato inevitabilmente il segno su Sinner, sia fisicamente che emotivamente. Ma Bertolucci si mostra fiducioso nella capacità di recupero dell’altoatesino e guarda già oltre: “Oggi si sarà svegliato pieno di dolori, ma domani sarà carico sull’erba a prepararsi per Wimbledon. Si prenderà un solo giorno di riposo, per consolare la povera mamma”, ha dichiarato con una punta di affetto e umorismo.
Una frase che testimonia non solo la stima di Bertolucci per la tenuta mentale del giovane tennista, ma anche l’ambizione che accompagna Jannik in questa nuova fase della stagione, con l’erba di Wimbledon come prossimo grande obiettivo.
Il no deciso a Celentano: “Il tennis è bello perché non ha pareggi”
Non sono mancate le polemiche e i commenti fuori dal coro dopo la lunga finale parigina. Tra questi, quello di Adriano Celentano che sui social ha suggerito di introdurre il pareggio per i match che superano le quattro ore, motivando la proposta con presunti rischi per la salute degli spettatori: “Dopo un massimo di quattro estenuanti ore di gioco, la partita doveva risolversi in un inesorabile PAREGGIO”, aveva scritto, ironizzando sulla possibilità che il pubblico venisse portato via dalla Croce Rossa.
Bertolucci ha risposto seccamente, bocciando senza mezzi termini l’idea: “Contesto l’idea di Celentano. La bellezza del tennis sta anche nell’assenza del possibile pareggio”. Per l’ex giocatore, il fascino della disciplina risiede proprio nella lotta ad oltranza, dove la resistenza fisica e mentale sono parte integrante dello spettacolo.
Il pubblico di Parigi e la rivalità Italia-Francia
Un altro elemento emerso con forza durante la finale è stato il tifo fortemente sbilanciato del pubblico francese, schierato quasi in blocco a favore di Alcaraz. Una situazione che non è passata inosservata e che Bertolucci ha commentato con il suo consueto sarcasmo: “I francesi non ci amano: abbiamo vinto i due doppi, avessimo vinto anche il singolare maschile si sarebbero buttati giù dalla Torre Eiffel”.
Una battuta che riflette, con leggerezza, una rivalità storica tra le due nazioni, acuita dai recenti successi italiani nel doppio misto (con Errani e Vavassori) e nel doppio femminile (con Errani e Paolini). A quel punto, una vittoria anche nel singolare maschile sarebbe stata troppo da digerire per i tifosi di casa.
Sinner resta il numero uno
Nonostante la sconfitta, il giudizio su Sinner resta saldo: è il numero uno del mondo, sia per ranking che per atteggiamento. Bertolucci lo difende dalle critiche e ne elogia la resilienza, pronto a scommettere sul suo pronto riscatto a Wimbledon. L’obiettivo è chiaro, la testa già rivolta al prossimo campo. E, come sempre, con il sorriso e l’ironia che nel tennis — come nella vita — sanno fare la differenza.
