Un Roland Garros da protagonista
Lorenzo Musetti arriva al Roland Garros 2025 con uno status ormai consolidato: è il numero 7 del mondo, il secondo italiano più forte del ranking ATP, e sta attraversando uno dei momenti migliori della sua giovane carriera. Il talento di Carrara non è più una promessa, ma una certezza del circuito. Dopo undici mesi di risultati importanti su tutte le superfici, si presenta a Parigi con l’obiettivo dichiarato di andare lontano. Come sottolineato da Paolo Bertolucci in un editoriale sulla Gazzetta dello Sport, “è inutile nascondersi dietro parole di circostanza: Musetti non può più nascondersi, soprattutto adesso”.
Crescita mentale e tecnica
Il percorso di crescita di Musetti è stato evidente sotto ogni aspetto. Tecnicamente più solido, tatticamente più lucido e, soprattutto, mentalmente più forte. L’evoluzione è visibile in campo: “scende con il piglio giusto e con la convinzione di non dover chinare mai il capo di fronte a nessuno”. Anche le sconfitte, poche ma significative, hanno contribuito a rafforzarne la struttura mentale, rendendolo oggi un giocatore completo e consapevole.
Certo, le prove Slam si giocano al meglio dei cinque set e richiedono un livello di tenuta superiore. Ma Musetti, a detta degli osservatori, ha ormai interiorizzato questa esigenza e sta mostrando una condizione fisica che lascia ben sperare anche in match di lunga durata.
Rune, primo ostacolo da grande
Il primo vero banco di prova per testare la maturità acquisita sarà Holger Rune, danese di 22 anni e numero 10 al mondo. Un avversario temibile, dotato di “un bagaglio tecnico di notevole spessore” e di una fisicità imponente. Tuttavia, Rune ha mostrato qualche lacuna sul piano della continuità mentale, alternando prestazioni straordinarie a crolli inattesi.
Per Musetti, questa sfida rappresenta un’occasione cruciale per misurare la propria solidità contro un pari grado, in un contesto ad alta tensione come l’ottavo di finale del Roland Garros. “La costanza, la maturità e la saldezza dimostrata ultimamente da Musetti dovrebbero metterlo nella condizione più favorevole”, scrive Bertolucci, evidenziando anche come la condizione fisica dell’azzurro sia oggi uno dei suoi punti di forza più rassicuranti.
Il sogno si chiama Alcaraz
All’orizzonte, se dovesse superare Rune, potrebbe profilarsi un’affascinante rivincita con Carlos Alcaraz, numero 2 del mondo e suo giustiziere in semifinale agli Internazionali di Roma. Sarebbe una sfida di altissimo livello, che metterebbe Musetti di fronte a uno dei più forti del circuito. Ma prima di pensare allo spagnolo, c’è da superare questo primo “test della verità” contro Rune, che chiarirà se il Lorenzo visto crescere nei mesi scorsi è davvero pronto per compiere il salto definitivo.
Parigi è già stata una città speciale per Musetti, dove un anno fa conquistò il bronzo olimpico. Ora, il contesto è diverso, ma la posta in palio è forse ancora più alta. La sensazione è che, se riuscirà a gestire le pressioni e confermare i progressi mostrati, questo Roland Garros potrebbe segnare un punto di svolta nella sua carriera. Il talento non manca, ma ora serve confermarlo nei momenti che contano.