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Djokovic-Murray: che lo show abbia inizio

Siamo agli sgoccioli di questo Roland Garros che, come ogni anno, non fa mancare spettacolo e sorprese. Dopo l’eliminazione per mano di Djokovic dell’ormai controfigura di Rafael Nadal, al numero uno del mondo tocca affrontare uno che come lui, quest’anno, non ha ancora perso un match su terra: Andy Murray.

Era una semifinale forse già annunciata in precedenza, e senza dubbio Djokovic e Murray sono i due giocatori apparsi più in forma nel circuito da gennaio a questa parte, con Nole che però sembra essere comunque uno, o forse quattro o cinque gradini sopra gli altri ma che si trova dentro ad torneo che, come direbbe Manzoni, “non s’ha da vincere”.

Il serbo si è sbarazzato con una facilità disarmante di tutti gli avversari senza nemmeno perdere un set: Nieminen, Muller, Kokkinakis, il padrone di casa Gasquet e anche il re del Roland Garros Rafa Nadal, battuto per la seconda volta nella sua carriera in questo torneo. Facile, troppo facile dire che Djokovic è il favorito per questa sfida. Ma quando si è troppo sicuri di una cosa, spesso e volentieri si finisce per sbagliare clamorosamente. Nole ha tutto da perdere e potrebbe da un momento all’altro rimanere imbrigliato nelle sue insicurezze che sempre l’hanno turbato qui al Roland Garros. Questo è l’unico Slam che gli manca per completare il suo Career Grand Slam e certamente l’ansia è molta, ed è l’unica cosa che potrebbe fregarlo. Certo, difficile immaginare un Djokovic in balia dei colpi dell’avversario o scarico dal punto di vista psicofisico, ma se Murray mette in campo grinta e gioca come sa, potrebbe esserci una sorpresa.

Già, perchè Andy Murray è un altro giocatore, soprattutto sulla terra rossa. Nel 2015 non ha ancora perso un match su questa superficie e non intende farlo oggi. Al Roland Garros ha eguagliato la semifinale dello scorso anno, nella quale fu battuto da Rafa Nadal (poi vincitore del torneo), ma stavolta arriva a due giorni dalla fine del torneo con molte più sicurezze e una forza mentale decisamente migliore. Andy, forse rigenerato dal matrimonio e dalla ritrovata sicurezza sui campi in terra battuta, ha convinto eccome in questo Slam parigino: dopo aver battuto Arguello al primo turno e affannato un po’ nel secondo, contro il portoghese Sousa, non ce n’è stato più per nessuno. Da Kyrgios a Chardy, fino ad arrivare ad un osso durissimo come David Ferrer, anch’egli battuto in quattro set senza farsi sovrastare dall’ammirevole perseveranza dello spagnolo.

Perciò, cari appassionati, lasciate perdere il fatto che siete stufi di vedere vincere solo Djokovic o che senza Nadal o Federer questo Roland Garros non ha senso, mettete da parte il tifo e le simpatie e godetevi questi due fenomeni. Nole e Andy: lasciateci a bocca aperta. Buona semifinale a tutti.

Filippo Gallino

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