Djokovic torna a dominare al Roland Garros: superato McDonald senza sbavature

Una vittoria che segna il ritorno del vero Nole

Novak Djokovic riaccende i riflettori su di sé al Roland Garros, inaugurando il suo cammino parigino con una vittoria netta su Mackenzie McDonald: 6-3, 6-3, 6-3 il punteggio con cui ha liquidato l’americano al primo turno. Una prestazione solida e autoritaria, che rievoca le sue giornate migliori sul rosso di Parigi, dove nove anni fa completava il celebre “Nole Slam”, vincendo il quarto titolo Major consecutivo.

Il campione serbo, reduce da un periodo opaco e da un inizio di stagione non all’altezza delle sue abitudini, sembra aver ritrovato fiducia e controllo. Il suo ultimo trofeo prima di questo Roland Garros era arrivato pochi giorni fa a Ginevra, dove aveva conquistato il suo centesimo titolo in carriera, spezzando un digiuno che durava dal successo ottenuto proprio al Roland Garros “olimpico” dell’anno precedente.

Il vento, unico ostacolo: Nole chiede e ottiene la chiusura del tetto

A preoccupare Djokovic non è stato tanto l’avversario quanto il vento fastidioso che ha disturbato le fasi iniziali della sfida. Non è un mistero che il serbo non gradisca giocare in condizioni meteorologiche instabili: dopo un acceso scambio con il supervisor, ha ottenuto la chiusura del tetto sul Court Philippe-Chatrier, decisione che ha contribuito a riportare la partita sotto il suo pieno controllo.

Nel primo set, il break decisivo arriva nel quinto game, proprio dopo la discussione sulla copertura del campo. L’interruzione sembra aver distratto McDonald, che gioca un game disastroso al servizio e consegna il parziale all’avversario.

Un copione già scritto

Il secondo set si apre con Djokovic subito avanti. L’americano tenta una reazione, riuscendo persino ad andare 0-40 in risposta sul 3-2, ma il serbo annulla ogni occasione con freddezza, ribaltando la situazione e portandosi senza affanni sul 2-0 nel computo dei set. Lo spartito si ripete nel terzo parziale, con Djokovic in pieno controllo: nessuna palla break concessa e margine tecnico e mentale che si allarga fino alla fine del match.

Con questa vittoria, Djokovic allunga a 73 la striscia di successi nei primi turni degli Slam e conferma la sua imbattibilità negli Slam contro avversari fuori dalla Top 30, arrivata ora a 81 match consecutivi. Dal 2010 in avanti, l’unico americano ad averlo battuto in un Major resta Sam Querrey, a Wimbledon 2016.

McDonald si arrende alla superiorità

Mackenzie McDonald, competitivo su superfici più rapide, ha mostrato tutti i suoi limiti sulla terra battuta, risultando troppo leggero per impensierire un Djokovic attento e cinico. “McDonald è stato troppo passivo nei momenti che contavano”, hanno commentato alcuni osservatori a bordo campo, sottolineando l’incapacità dello statunitense di sfruttare le poche chance a disposizione.

Djokovic ha saputo gestire i momenti cruciali con la consueta lucidità, dimostrando di essere pronto ad affrontare le sfide più impegnative che lo attendono nei prossimi turni. Al secondo round potrebbe trovare il francese Corentin Moutet, impegnato contro Arthur Tabur.