Al Roland Garros torna il Djokovic delle grandi occasioni
Con una prestazione di grande solidità e lucidità, Novak Djokovic si è guadagnato l’accesso agli ottavi di finale del Roland Garros, superando il giovane austriaco Filip Misolic in tre set con il punteggio di 6-3, 6-4, 6-2. Una vittoria che vale la 99ª affermazione del serbo a Parigi, un traguardo che eguaglia il suo bottino migliore in uno Slam, gli Australian Open, e che lo avvicina a un altro storico primato: la centesima vittoria nel torneo francese.
Un match mai in discussione: Misolic impara, Djokovic domina
L’incontro sul Philippe Chatrier non ha mai mostrato reali segni di equilibrio. Djokovic è sceso in campo con il consueto piglio da veterano, gestendo ogni fase del gioco con maestria e mostrando ancora una volta la sua capacità di alzare il livello nei momenti cruciali. Misolic, numero 153 del ranking ATP e alla sua prima apparizione nel tabellone principale di un major, ha opposto una resistenza coraggiosa soprattutto nel primo set, quando è riuscito ad annullare sette palle break nel secondo gioco. Ma l’energia mentale spesa in quel game lunghissimo (18 punti) ha segnato l’inizio della fine per l’austriaco.
Il serbo ha ottenuto il primo break alla decima occasione complessiva, e da lì ha preso il controllo dell’incontro, chiudendo il primo parziale in 45 minuti. “Una sola palla break trasformata, ma più che sufficiente”, hanno sottolineato gli osservatori.
Nel secondo set Misolic ha mostrato segnali di crescita, guadagnandosi anche la sua prima occasione di break. Ma Djokovic ha risposto con freddezza, cancellando la minaccia con un servizio chirurgico e chiudendo il game con una volée precisa. Poi, come da copione, il break decisivo nel game successivo, grazie a uno dei suoi passanti millimetrici. Il set si è chiuso 6-4, lasciando ancora margini di sicurezza per il serbo.
Un serbo infastidito ma implacabile: chiusura da fuoriclasse
Nel terzo parziale Djokovic ha impresso un’accelerazione decisiva già dal primo game, strappando subito il servizio all’avversario. Nonostante un momento di distrazione dovuto ai fuochi d’artificio provenienti dalla città – in festa per la vittoria del PSG nella finale di Champions League – il numero 6 del mondo ha mantenuto alta la concentrazione. Misolic ha provato a rientrare nel match, ma un errore banale con il telaio ha consegnato al serbo il break del 5-2.
“Djokovic ha chiuso con una volée smorzata da manuale, in un’atmosfera da palcoscenico europeo più che da serata tennistica”, hanno raccontato da bordo campo. Il serbo ha portato a casa il match in due ore e otto minuti, centrando così il sedicesimo accesso consecutivo agli ottavi al Roland Garros: un dato che sottolinea ancora una volta la sua straordinaria longevità ad altissimi livelli.
Verso Norrie: un confronto già scritto?
Ora Djokovic si prepara ad affrontare Cameron Norrie, vincitore in tre set su Jacob Fearnley in un derby britannico che ha offerto sprazzi di equilibrio solo nel secondo set. Per Norrie si tratta del primo ottavo di finale in carriera a Parigi e del quarto in uno Slam. Ma la sfida con Djokovic parte da un netto 0-5 nei precedenti, con l’ultimo scontro risalente a meno di due settimane fa a Ginevra, dove il serbo ha trionfato.
Norrie arriva all’appuntamento forte di un percorso solido, ma sa bene che dovrà fare i conti con una versione in crescita di Djokovic, che sembra aver ritrovato la forma dei giorni migliori dopo un avvio di stagione complicato, segnato da eliminazioni precoci a Monte-Carlo e Madrid.
Obiettivo leggenda: la centesima vittoria e il 25° Slam
Con la vittoria su Misolic, Djokovic non ha soltanto eguagliato le 99 vittorie ottenute in Australia, ma ha anche dimostrato che Parigi può tornare ad essere terra di conquista, nonostante la presenza ingombrante – anche se assente in campo – di Rafael Nadal e il suo record di 112 vittorie e 14 titoli. “Nole” non ha ancora perso un set in questa edizione, e punta ora dritto al suo 25° titolo Slam, un’impresa che gli consentirebbe di staccare definitivamente Federer e Nadal nella corsa alla leggenda.
Per Misolic, invece, resta una prestazione dignitosa che può rappresentare un’esperienza fondamentale per la crescita. Salito di 13 posizioni nel ranking e ora intorno alla posizione numero 140, l’austriaco ha dimostrato di avere un buon potenziale e un atteggiamento positivo, ma non ancora la maturità per impensierire i giganti del circuito.