Djokovic raggiunge quota 100 al Roland Garros e punta le semifinali: “Posso giocare meglio”

Novak Djokovic conquista la sua centesima vittoria al Roland Garros e si prepara a sfidare Zverev nei quarti di finale. Le sue parole, la forma fisica e i segreti del suo successo.
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Una vittoria simbolica, uno sguardo al futuro

A Parigi, Novak Djokovic continua a scrivere la storia del tennis. Con la vittoria in tre set contro Cameron Norrie, il campione serbo ha collezionato la sua centesima vittoria al Roland Garros, diventando il secondo giocatore di sempre a raggiungere questo traguardo, dietro solo a Rafael Nadal (112). Ma non si ferma qui: questo è anche il suo 62º quarto di finale in uno Slam, un primato assoluto, e il 19º raggiunto sulla terra rossa di Parigi, di cui 16 consecutivi.

Nonostante la prestazione solida, Djokovic non è completamente soddisfatto: “È stato uno dei migliori incontri, forse non proprio il migliore. Per come ho colpito la palla, penso di aver giocato in maniera solida. Posso sempre sperare di giocare meglio”, ha dichiarato in conferenza stampa. Il prossimo ostacolo sulla strada verso la finale è Alexander Zverev, un avversario che conosce bene e che ha contribuito a far crescere nel corso degli anni.

Una sfida che sa di passaggio di testimone

L’incrocio tra Djokovic e Zverev non è solo tecnico, ma anche umano. Il serbo ha raccontato di aver aiutato più volte il tedesco, dandogli consigli e supporto: “Per me è la normalità, arrivati a un certo livello, trasferire la propria esperienza ai nuovi arrivati. Non mi pento di averlo aiutato”. Questo approccio riflette la visione del campione verso il tennis e la sua evoluzione: condividere il proprio sapere è, per lui, un dovere verso il futuro di questo sport.

Tra ironia e consapevolezza, Djokovic ha commentato anche le parole di Zverev che si definisce un veterano del circuito: “Se lui è un veterano, io allora cosa sono? Ha dieci anni meno di me!”, ha scherzato, sottolineando con leggerezza il divario generazionale che lo separa da molti dei suoi rivali odierni.

Un campione in equilibrio tra performance e benessere

A 38 anni, Djokovic continua a stupire per la sua condizione fisica e mentale. Il suo segreto? Una combinazione di metodi tradizionali e innovazioni continue. “Il controllo della respirazione, i bagni freddi, la camera iperbarica… uso tutto quello che posso per recuperare al meglio”, ha spiegato. Ma non si tratta solo di strumenti: alla base c’è una forte curiosità e una passione per il benessere che va oltre il campo da gioco.

“Sperimento sempre nuovi super food o qualsiasi cosa possa aiutare il mio recupero. È una mia passione extra tennis e anche un settore che mi interessa molto per il post carriera”, ha aggiunto. Per Djokovic, la cura del corpo è parte integrante del successo, e un messaggio che vale per tutti, non solo per gli atleti: “Il benessere riguarda tutti”.

Tra tennis e caos parigino

A margine del torneo, Djokovic ha vissuto anche un momento surreale durante la notte della vittoria del Paris Saint Germain in Champions League. “Ci hanno consigliato di dormire vicino al campo invece di rientrare in città. Abbiamo visto auto in fiamme e molto caos”, ha raccontato, descrivendo un’atmosfera fuori controllo che però ha saputo osservare con distacco e lucidità.

Con la grinta di sempre e la consapevolezza di essere ancora un protagonista assoluto, Djokovic guarda avanti. La sfida con Zverev promette scintille, ma il messaggio è chiaro: il serbo non è ancora pronto a cedere il trono. “Non vedo l’ora di affrontare la prossima sfida”, ha detto. E il tennis mondiale aspetta con lui.

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