Svitolina torna a brillare a Parigi: “Mi sento di nuovo me stessa”

La rinascita di una campionessa

Elina Svitolina ha dimostrato ancora una volta la sua tempra da combattente. A Parigi, nel cuore di Roland Garros 2025, la tennista ucraina ha firmato una delle imprese più emozionanti del torneo: una vittoria in rimonta contro la numero 4 del mondo Jasmine Paolini, salvando ben tre match point. Non si tratta solo di un risultato tecnico, ma di un simbolo potente: la conferma che, dopo anni segnati da infortuni, maternità e la guerra nel suo Paese, “mi sento di nuovo tornata”, come ha detto lei stessa in conferenza stampa.

Una vittoria costruita con coraggio e lucidità

La sfida contro Paolini è stata una battaglia intensa, un’altalena emotiva e sportiva che ha visto Svitolina rimontare da una situazione quasi disperata. “Ho cercato di attenermi al mio piano di gioco, rimanere aggressiva e trovare le mie opportunità”, ha raccontato l’ucraina, spiegando come l’equilibrio mentale e il coraggio siano stati determinanti, specialmente in momenti di massima tensione come il tie-break del secondo set, dove ha salvato un altro match point con una volée a rete, gesto tecnico non tipico del suo stile abituale.

Il pubblico dello Chatrier ha giocato un ruolo chiave. “Quando ero sotto 1-4 nel secondo set, il pubblico mi ha davvero spinto a lottare. Mi hanno dato un’energia extra, e l’ho sentita tutta”, ha confidato con gratitudine.

Un ritorno costruito tra ostacoli e resilienza

Il percorso recente di Svitolina nel circuito WTA è stato tutt’altro che lineare. Dopo essere rientrata nel 2023 raggiungendo rapidamente il Top 20, una nuova battuta d’arresto è arrivata con un infortunio e un’operazione chirurgica nel settembre 2024. Nonostante ciò, ha reagito con determinazione: “Ho avuto due anni molto buoni di ritorno nel circuito, anche se non ho potuto giocare una stagione completa. Ora, dopo l’operazione, mi sento finalmente bene. Il mio tennis è tornato e sto lavorando duro per andare ancora più lontano”.

Non si tratta solo di tennis. La sua carriera ha assunto una dimensione simbolica, soprattutto per il popolo ucraino, al quale Svitolina dedica ogni sua vittoria. “È importante per me far sventolare la bandiera del mio Paese. È ciò che mi motiva a continuare, anche quando la situazione è difficile, anche quando riceviamo solo cattive notizie”, ha detto, visibilmente toccata.

La fondazione e l’impegno fuori dal campo

Da oltre tre anni Svitolina è anche il volto di una fondazione che sostiene i bambini colpiti dalla guerra in Ucraina. Attraverso lo sport, cerca di offrire loro un rifugio temporaneo dalla realtà. “I bambini sono il nostro futuro. Cerchiamo di dargli almeno una o due ore al giorno in cui possano semplicemente essere bambini, allenarsi, giocare, sognare”. Ad oggi, ha raccolto più di un milione di euro per questa causa.

In un contesto geopolitico delicato, la giocatrice ha anche espresso opinioni chiare. Riguardo alla questione dei tennisti russi che cambiano nazionalità, ha spiegato: “Non conta solo cambiare passaporto. Conta sostenere apertamente l’Ucraina. Rispetto chi lo fa, come Daria Kasatkina. In quei casi, stringo volentieri la mano”.

Un nuovo traguardo, con lo sguardo avanti

Nonostante i grandi successi del passato – come la vittoria su Serena Williams a Rio o la medaglia di bronzo olimpica a Tokyo – Svitolina non vede nella vittoria contro Paolini il punto più alto della sua carriera, ma certamente una delle più significative: “Vincere salvando match point è speciale, soprattutto in uno Slam”.

Con i quarti di finale già conquistati, il suo cammino a Parigi prosegue, carico di significati sportivi e umani. “Mi sento di nuovo me stessa”, ha ribadito più volte. E il campo, ancora una volta, le sta dando ragione.